A Bologna diverse sedi del Partito Democratico rischiano la chiusura a causa di debiti accumulati nel corso degli anni per affitti non pagati.
Debiti milionari, quasi 90 circoli attivi in città e un possibile taglio del 40% delle sedi, come riportato dal Corriere di Bologna. Una situazione difficile e preoccupante quella vissuta dal Partito Democratico che rischia la chiusura di diverse sedi in città, simbolo di aggregazione sociale e non solo, per un debito di 4 milioni di euro con la Fondazione Duemila proprietaria degli immobili ex Ds. La Fondazione infatti, non continuerà a garantire affitti “a prezzo di costo” ai Dem, con rialzi di almeno il 10 per cento e di conseguenza con canoni difficili da sostenere considerando che, con quelli attuali (di favore), c’è stata comunque la difficoltà nel pagarli, accumulando debiti per oltre 4 milioni di euro.
Il piano di rientro dal debito con la Fondazione Duemila, lievitato negli ultimi due anni in seguito ad affitti mai versati, prevede un pagamento di circa 300mila euro subito, più il resto rateizzato in 20 anni, con tranche di oltre 100mila euro l'anno. C'è la disponibilità del Nazareno a usare i fondi del 2 per mille per coprire alcune criticità in tutta Italia, ma resta sul tavolo il taglio del 40% dei circoli Dem che passerebbero da 87 a 45, una quindicina in città e una trentina in provincia. Paura e sgomento in città, per alcune sedi storiche simbolo di presidio, ritrovo e confronto politico che rischierebbero di scomparire come il circolo Passepartout al Galvani, quello dei Colli e la Casetta Rossa che ingloba il circolo Andrea Costa.
Un problema da condividere e da risolvere e che verrà discusso nella prossima direzione Dem del 20 gennaio: tra preoccupazioni, rischio chiusure, dialoghi con la fondazione duemila, l’obiettivo è trovare una soluzione che possa scongiurare la chiusura di sedi che rappresentato un punto di riferimento per la città, come nel recente passato con le problematiche legate alluvione.