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BOLOGNA: Vertenza Marelli, l'azienda sospende la chiusura dello stabilmento di Crevalcore

ATTUALITÀ - “Oggi si apre un nuovo cantiere, con la serietà di tutti i soggetti in campo, per trovare una soluzione per i 229 lavoratori coinvolti e il futuro dello stabilimento Marelli di Crevalcore, sapendo che occupazione e sito produttivo vanno salvaguardati. La sospensione della procedura di cessazione attività è un primo risultato concreto che si deve all’azione congiunta della Regione insieme ai lavoratori, le organizzazioni sindacali e gli Enti locali. Siamo pronti a discutere con responsabilità insieme al Governo, al territorio e alle parti sociali senza escludere alcuna ipotesi di lavoro, a partire dalla possibilità di convincere Marelli a tornare sui propri passi e investire seriamente su Crevalcore, sulla base di un piano industriale condiviso. Il ministro Urso ha proposto di far diventare questa discussione un modello per accompagnare la transizione del settore dell'automotive, ma diciamo con forza al ministro che un tale modello non può in alcun modo prevedere una cessata attività". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, al termine dell’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Magneti Marelli e l’ipotesi di chiusura dello stabilimento di Crevalcore (Bologna). Oggi a Roma al tavolo di crisi erano presenti il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, rappresentanti di Invitalia, la Regione Emilia-Romagna con l’assessore Colla, la Città Metropolitana di Bologna, organizzazioni sindacali nazionali e regionali emiliano-romagnole e vertici della proprietà. La Marelli durante l’incontro si è detta disposta a “sospendere” a tempo indefinito la procedura di cessazione e licenziamento dei 229 lavoratori, in attesa di trovare una soluzione per il sito di Crevalcore a un tavolo congiunto con Governo, Regione Emilia-Romagna e parti sociali. “Se si apre un confronto per trovare una soluzione per tutti i lavoratori e per il futuro di un pezzo importante della filiera italiana dell’automotive, si fa un primo passo in avanti. Ma la nostra opzione irrinunciabile resta quella di togliere dal tavolo la cessazione di attività- proseguono Bonaccini e Colla- perché illogica e irresponsabile. Sul resto, siamo pronti a fare la nostra parte insieme al Governo, a Invitalia e agli altri Enti locali per accompagnare un progetto serio di reindustrializzazione che dia certezza di un futuro produttivo e occupazionale allo stabilimento di Crevalcore". La crisi arriva a cinque anni dal passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018. Il sito è oggi impegnato nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti essenziali per motori. L’8 novembre già fissata una nuova riunione al Ministero, sull’ipotesi di reindustrializzazione del sito Marelli di Crevalcore.

Thumbnail BOLOGNA: Siglato in Questura il protocollo per recuperare gli uomini violenti | VIDEO

BOLOGNA: Siglato in Questura il protocollo per recuperare gli uomini violenti | VIDEO

Questura, Ausl di Bologna e l’associazione ‘Senza violenza’ scendono in campo insieme contro la violenza sulle donne, siglando un protocollo per recuperare gli uomini violenti. Prezioso, in questo contesto - sottolinea il questore, Isabella Fusiello -, lo strumento dell’ammonimento da parte della Questura. La Questura di Bologna sigla un protocollo con l'Ausl e l'associazione 'Senza violenza' per individuare gli uomini violenti e avviarli verso un percorso di recupero, prima che i loro comportamenti li portino ad azioni sempre più gravi, o addirittura irreparabili, come il femminicidio. “Bisogna capire perché un uomo arriva ad annientare fisicamente la compagna, e in alcuni casi l'intera famiglia, finendo poi spesso per suicidarsi, anche perché si parla spesso di inasprire le pene ma i femminicidi non calano" ha sottolineato Fusiello che ha posto l’accento sull’efficacia dello strumento dell’ammonizione del questore verso i colpevoli di maltrattamento e stalking. In nessun caso di femminicidio – evidenzia Fusiello - l'autore del delitto aveva, in precedenza, ricevuto un ammonimento". Dati della Questura alla mano, gli ammonimenti a Bologna per violenza domestica e atti persecutori sono aumentati del 200% dal 2021, passando da circa 35 ai 69 del 2022, mentre quest’anno sono già arrivati a 63.

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BOLOGNA: Crisi La Perla, Lepore insieme alle lavoratrici, “subito un tavolo al ministero” | VIDEO

Cercano di fare più rumore che possono. Invitano i passanti a solidarizzare suonando il clacson. E la buttano anche sull''ironia. Per le oltre 230 persone occupate a La Perla di Bologna, in gran parte donne, la situazione però è tutt'altro divertente. In crisi da anni, in mano ad un fondo olandese dal 2018 e mai davvero rilanciata, la storica azienda di intimo adesso rischia il colpo di grazia: gli stipendi tardano ad arrivare, i quasi 70 milioni per i fornitori annunciati a inizio maggio non si sono mai visti e dopo il deludente tavolo ministeriale a Roma, lo scorso settembre, il tempo per chi rischia di perdere il lavoro stringe. All'ennesimo presidio davanti ai cancelli di via Mattei è arrivato anche il sindaco di Bologna. La crisi de La Perla si aggiunge a quelle della Marelli di Crevalcore, con l'intera produzione che rischia il trasferimento a Bari, e della Saga Coffee di Gaggio Montano, dov'è in arrivo una nuova cassa integrazione a zero ore per oltre 160 lavoratori. Insomma, si preannuncia un autunno decisamente caldo nel capoluogo sul fronte lavoro.


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