Ferrara

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Affitti brevi, contrasto in Commissione su progetto di legge | VIDEO

EMILIA-ROMAGNA: Affitti brevi, contrasto in Commissione su progetto di legge | VIDEO

In Commissione Territorio è stato illustrato il progetto di legge regionale sugli affitti brevi, suscitando una netta contrapposizione tra i relatori. Simona Larghetti (AVS), relatrice di maggioranza, ha difeso la legge come uno strumento di equità sociale, capace di rispondere alle diverse necessità dei Comuni in base alle peculiarità territoriali. In particolare, ha sottolineato l’importanza di offrire ai Comuni flessibilità nella gestione della tensione abitativa e della ricettività turistica. Al contrario, Francesco Sassone (FdI), relatore di minoranza, ha criticato il provvedimento definendolo privo di specifiche e finalità chiare, lamentando la mancanza di dati sul reale impatto degli affitti brevi sul mercato abitativo. Sassone ha anche contestato il rischio di una lesione del diritto di proprietà privata, accusando la legge di penalizzare i proprietari di singoli appartamenti destinati a locazione breve. Il progetto prevede una nuova classificazione urbanistica per gli immobili destinati agli affitti brevi, stabilendo che spetterà ai Comuni definire dove tale attività sarà consentita o limitata. Inoltre, gli immobili dovranno rispettare rigorosi standard di sicurezza e qualità edilizia, mentre i Comuni potranno modulare i contributi di costruzione in base ai cambi di destinazione d’uso. L’iter della legge sugli affitti brevi continuerà martedì 11 novembre con l’udienza conoscitiva con gli stakeholders, mentre mercoledì 19 novembre è prevista la discussione generale. L’esame dell’articolato avverrà mercoledì 26 novembre, al termine il provvedimento verrà licenziato in vista del passaggio finale dell’Aula dell’Assemblea legislativa.

Thumbnail FERRARA: Indagine su embrioni all'Ospedale del Delta

FERRARA: Indagine su embrioni all'Ospedale del Delta

Un'inchiesta della Procura di Ferrara ha portato a perquisizioni e sequestri nel centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale del Delta di Lagosanto. Lo riporta il quotidiano 'Nuova Ferrara' secondo cui risultano indagate sei persone: il responsabile dell'unità operativa; l'ex responsabile del Laboratorio; la responsabile attuale; la manager della qualità ed embriologa e due biotecnologi che hanno lavorato nella struttura fino a luglio. In base alla ricostruzione del quotidiano le ipotesi di reato riguarderebbero false attestazioni nelle cartelle cliniche, mancato rispetto delle linee guida e, nel caso più grave, un procurato aborto. Secondo l'accusa, nel marzo 2023 a una paziente sarebbe stato impiantato l'embrione di un'altra donna e poi sarebbe stata indotta ad abortire con l'inganno: le avrebbero fatto credere che l'impianto non fosse andato a buon fine perché l'embrione era rimasto nel catetere, e che il farmaco somministrato servisse per la "pulizia" dell'utero in vista di un nuovo tentativo.   Il responsabile della Pma risulterebbe indagato anche per aver attestato nell'aprile scorso e nel marzo 2023 l'avvenuto impianto di embrioni in due pazienti, che invece non sarebbe mai stato effettuato, e per aver inserito nella cartella clinica di una paziente un'ecografia mai eseguita.Tutti e sei gli indagati rispondono di omissione di atti d'ufficio per non aver fatto i controlli di fertilizzazione il giorno dopo il prelievo degli ovociti, soprattutto nei venerdì e nei prefestivi. Questi controlli venivano però attestati come effettuati nel database Fertilab e nelle cartelle cliniche, configurando anche il reato di falso ideologico. I finanzieri del Nucleo economico-finanziario hanno sequestrato carte e dispositivi informatici, compreso il software Fertilab che gestisce i dati delle attività di Pma. L'indagine, coordinata dalla Procura ferrarese si è intrecciata con un'ispezione del Centro nazionale trapianti e, riporta la Nuova Ferrara, alcuni fatti emersi nel corso dell'ispezione potrebbero avere accelerato l'azione della stessa Procura.


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