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Thumbnail CESENA: Proiezione straordinaria di “Sospesi” per ricordare la pandemia | VIDEO

CESENA: Proiezione straordinaria di “Sospesi” per ricordare la pandemia | VIDEO

E’ stato proiettato a Cesena “Sospesi” il film della regista cesenate Martina Dall’Ara, tornato in sala in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime della pandemia di Covid 19. Un documentario che raccoglie storie, immagini e voci da 50 Paesi del mondo, raccontando le vicissitudini degli italiani bloccati all’estero durante la pandemia. Questo è Sospesi, il documentario della regista cesenate Martina Dall’Ara, nuovamente proiettato in occasione della Giornata in ricordo delle vittime del Covid-19. Sabato, il film è stato al centro di un incontro organizzato nella sala cinema della Biblioteca Malatestiana. Attraverso la pellicola, sono tornate a rivivere le voci degli oltre 100 protagonisti, che hanno raccontato la loro storia, svelando percezioni e stati d’animo di un isolamento del tutto inaspettato. Una vicenda che abbiamo vissuto tutti, e che ora sembra essere stata messa in disparte, ma che è ormai entrata a far parte della storia dell’umanità.

Thumbnail BOLOGNA: Alla Dozza i primi detenuti da istituti minorili | VIDEO

BOLOGNA: Alla Dozza i primi detenuti da istituti minorili | VIDEO

Arrivati al carcere della Dozza di Bologna i primi nove detenuti provenienti da diversi istituti per minori del Paese: si tratta di giovani adulti, quindi di età compresa fra i 21 e i 25 anni, in gran parte stranieri. La scelta del Governo aveva suscitato numerose polemiche ma a spiegarne le ragioni è arrivato con loro in città anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari Dopo le polemiche delle ultime settimane, al carcere della Dozza sono arrivati i primi 9 detenuti provenienti dai diversi istituti per minori del Paese. Milano, Treviso, Catanzaro, Firenze, Palermo e anche del vicino Pratello, tutti istituti in sofferenza, anche se alla base della scelta del Ministero della Giustizia non c’è tanto una situazione di sovraffollamento, quanto, spiega il sottosegretario Ostellari, al termine della sua visita, per mantenere inalterata l’effettività del trattamento. “Questa operazione ha carattere di temporaneità e non ci sarà promiscuità fra giovani adulti e adulti e saranno garantiti i percorsi trattamentali” assicura proprio Ostellari. Nella sezione della Dozza destinata temporaneamente ad un massimo di 50 giovani adulti, dunque di età compresa fra i 21 e i 25 anni, dopo i primi nove arrivi, ne seguiranno altri nei prossimi giorni fino ad arrivare a quota 26. Impiegati inoltre sei funzionari pedagogici, 3 collaboratori e 24 agenti di penitenziaria. Quando saranno completati i lavori per tre nuovi Ipm a Rovigo, Lecce e L’Aquila (si parla di massimo fine estate) la sezione tornerà a disposizione del carcere di Bologna, volutamente scelto, viene sottolineato, “per la sua capacità di garantire ogni percorso senza promiscuità”. Ostellari, che assicura di aver trovato la disponibilità ha anche di sindaco e governatore per aprire anche in Emilia-Romagna comunità socio-rieducative come sta avvenendo in Lombardia, ricorda infine il dato del 51% di detenuti minori in Italia stranieri, spesso non accompagnati, o italiani di seconda generazione. E risponde così a chi parla di Decreto Caivano come concausa delle difficoltà del sistema penitenziario per minori: “Purtroppo l’aumento di numero di detenuti è determinato da un aumento della violenza”.


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