CESENA: 950mila euro al Comune per il nuovo metanodotto, protestano comitati e associazioni | VIDEO
ATTUALITÀ - Interpellanza ieri in consiglio a Cesena sulla costruzione di un metanodotto che attraverserebbe il territorio comunale per diversi chilometri. Si è formato un comitato di cittadini contrario al progetto. 430 chilometri di tubi, che partono da Sulmona, in Abruzzo, e arrivano a Minerbio, nel Bolognese, la cui funzione è quella di trasportare gas metano dalla Sicilia al nord Europa, raddoppiando la struttura già esistente, la cosiddetta “Linea Adriatica”. E’ il progetto messo in campo da Snam, che dopo il rigassificatore di Ravenna si prepara a installare in Romagna un’altra infrastruttura. Il gasdotto attraverserà infatti per 46 km la provincia di Forlì-Cesena. Proprio qui si è creato un comitato “No tubo Romagna” che assieme alle associazioni ambientaliste contesta il progetto. Tra loro ci sono i proprietari delle case dove dovrà passare il tubo, a cui Snam ha offerto un indennizzo di 68 euro. I cittadini si sono rivolti al Comune, con una interpellanza presentata dal gruppo Cesena Siamo Noi. “Non hanno avuto fino ad oggi rassicurazioni e dettagli di ciò che avverrà nelle loro proprietà quando arriverà questo metanodotto che ha dimensioni imponenti – spiega il consigliere comunale Denis Parise - quindi c’è preoccupazione” “Il tubo passa in tutte le zone dell’Appennino dove ci sono le faglie dei terremoti e dove si è verificato il sisma dell’Aquila e di Visso” aggiunge l’architetto Paolo Cavallucci, membro del comitato. Dal Comune spiegano però che si può fare ben poco. Le uniche autorizzazioni che spettano all’amministrazione sono di carattere paesaggistico, l’opera infatti è considerata di interesse nazionale. Il Comune però verrà rimborsato.”Noi non abbiamo gli elementi per valutare l’adeguatezza di questo tipo di intervento nell’ambito delle politiche energetiche nazionali – spiega l’assessora all’urbanistica Cristina Mazzoni, che aggiunge - sarà destinato al Comune di Cesena l’importo di circa 954 mila euro” L’opera, costruita grazie ai fondi del Pnrr, dovrà essere terminata entro il 2026. Comitati e associazioni però promettono battaglia, un incontro pubblico verrà organizzato tra pochi giorni.