3 SETTEMBRE 2024

11:52

NOTIZIA DI CRONACA

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3 SETTEMBRE 2024 - 11:52


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FERRARA: Mafia nigeriana, Comune di costituisce parte civile

Il Comune di Ferrara ha deciso di costituirsi parte civile nel processo d’appello sulla ‘mafia nigeriana’ la cui udienza dibattimentale è fissata per il prossimo 20 settembre. “Per anni il PD che al tempo governava la città ha negato che la mafia nigeriana esistesse – dice il sindaco leghista Alan Fabbri -, parlando di percezioni soggettive; lasciando che nel nostro territorio il clan si radicasse a tal punto da far diventare Ferrara il suo quartier generale e monopolizzando completamente il quartiere GAD. Attraverso la costituzione di parte civile del Comune, abbiamo inteso e intendiamo continuare a tutelare gli interessi collettivi. Continueremo a rappresentare in giudizio tutti quei ferraresi abbandonati per anni in una situazione ripetuta e gravissima. A nome di tutta la comunità, chiediamo giustizia per quanto è accaduto a Ferrara in anni e anni di violenze, spietatezza, sangue e droga”. Nel primo grado di giudizio, dove il Comune si era già costituito come parte civile, il tribunale di Ferrara ha sentenziato come il clan nigeriano Arobaga/Vikings di Ferrara fosse un sodalizio criminale di tipo mafioso. Ha condannato infatti 17 membri della mafia nigeriana, per un totale complessivo di 230 anni e 5 mesi di reclusione. Oltre alla pena della reclusione, erano stati condannati in solido, in via provvisionale (in attesa della definizione dei danni in separata sede civile) al risarcimento pari a 100.000 euro per i danni patiti dal Comune di Ferrara, oltre agli interessi e alle spese legali. Le vicende del processo facevano riferimento ad una situazione che aveva visto gruppi criminali prendere il controllo della zona GAD, con traffico di stupefacenti e con il corollario di innumerevoli altri reati, con la conseguente compromissione della vivibilità e sicurezza del quartiere e dell’intera città. La sentenza di primo grado (del 7 giugno 2023) è stata impugnata avanti la II sezione penale della Corte d’Appello di Bologna. “Il Comune – conclude una nota - ritiene opportuno proseguire con la costituzione di parte civile dell’ente, anche in questa fase, al fine di vedere confermata la pronuncia di primo grado dei soggetti condannati”.




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