9 DICEMBRE 2023

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NOTIZIA DI CRONACA

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9 DICEMBRE 2023 - 09:29


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RIMINI: Uccise la moglie, confermata la pena a 23 anni di carcere | VIDEO

E’ arrivato a conclusione il processo ai danni di Giovanni Laguardia, 72enne riminese che ha ucciso la moglie, Vera Mudra, nell’ottobre 2020. La cassazione ha confermato la pena inflitta in primo grado.

23 anni di carcere. Questa la sentenza della corte di cassazione nel terzo e ultimo appello che ha visto alla sbarra Giovanni Laguardia, ex idraulico riminese di 72 anni, che il 26 ottobre 2020 aveva ucciso, colpendola con un martello, la moglie Vera Mudra, 61enne originaria dell’Ucraina. I giudici hanno  confermato la pena già stabilita nel primo grado di giudizio, contro la quale la difesa aveva fatto appello. La questione era tutta concentrata sul fatto che l’imputato fosse, al momento dell’omicidio, in grado o meno di intendere e di volere. Per questo era arrivata dagli avvocati di Laguardia la richiesta di sottoporre il loro assistito a una nuova perizia psichiatrica. Richiesta che la Cassazione ha rigettato, mettendo quindi definitivamente la parola fine sul processo. All’imputato erano state comunque riconosciute le attenuanti generiche per avere confessato subito quanto accaduto alle autorità. Era stato infatti lo stesso 72enne, subito dopo aver commesso il fatto, in piena notte, a telefonare alla cugina della moglie per raccontare tutto. Secondo quanto ricostruito nel processo, la donna aveva scoperto il tradimento del marito e voleva  lasciarlo.  Una decisione che l’uomo non riusciva ad accettare. Non c’è stata però alcuna premeditazione, hanno stabilito i giudici, una aggravante che sarebbe costata all’uomo la pena dell’ergastolo.




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CESENA: Deviava navi e cambiava voti online, denunciato hacker 15enne

A 15 anni col pc dalla sua cameretta di Cesena entrava nel sito del Ministero dell'Istruzione e del Merito e trasformava i 5 in 6 nelle pagelle. Non solo, pare si divertisse anche a modificare le rotte delle petroliere in transito nel Mediterraneo. Il giovane hacker è stato identificato e denunciato dopo un'inchiesta condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla Procura distrettuale di Bologna competente per i reati informatici. Il fascicolo era stato aperto mesi fa a Forlì, poi passato alla Polizia postale. Lo riporta il Corriere di Romagna. L'allarme era scattato da una denuncia che riferiva di ingressi nei software legati alla navigazione, accessi nel corso dei quali una persona che operava da Cesena si dilettava in una sorta di gioco elettronico con potenziali ripercussioni reali. L'hacker riusciva a deviare le rotte delle navi mercantili nel Mediterraneo, in particolare delle petroliere. Dalle indagini è poi emerso che l'hacker, dal profilo "giovane", prendeva di mira anche i siti e gli archivi del Ministero dell'Istruzione trasformando le insufficienze in 6, cancellando debiti formativi e relativi esami di riparazione a settembre per alcuni ragazzi. Al 15enne son stati sequestrati pc e dispositivi. Il fascicolo è poi passato alla Procura dei minori. I genitori, a quanto emerso, sarebbero stati all'oscuro dell'attività del figlio.