CESENA: Progetto “La scuola è la città”, concluso il primo anno
Una cultura attenta ai bisogni della comunità e che crei tutte le condizioni per scoprire l’altro senza temere la diversità. Qualificare l’offerta formativa della scuola primaria ‘Carducci’ di Cesena al fine di favorire e accompagnare ulteriormente la tessitura tra gli studenti ma anche tra le famiglie, sulla base della pedagogia relazionale. Il percorso è stato avviato esattamente un anno fa nelle aule della scuola stessa trasformate per l’occasione in un hub educativo in cui studenti, famiglie e cittadini, hanno preso parte a progetti incentrati su tematiche importanti, quali: l’accoglienza, il coinvolgimento, la riqualificazione degli spazi comunitari, l’outdoor, la peer education. Nel corso di questo primo anno di attività si è tentato di costruire un senso di comunità all’interno del circolo e di rafforzare la collaborazione tra genitori e docenti. Non meno importanti sono risultate inoltre la riqualificazione del giardino della ‘Carducci’, resa possibile dal lavoro congiunto tra genitori e alunni, la riqualificazione di alcune aree verdi urbane ad opera delle classi, il coinvolgimento di diverse agenzie educative cittadine che intrecciano le loro progettualità con quelle del progetto ‘La scuola è la città: laboratorio aperto di competenze cortesi’.
È questo un progetto selezionato da ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviato nell’ambito del bando ‘Vicini di scuola 2022’, e implementato da ‘Controvento’, Società Cooperativa Sociale Onlus, insieme all’Amministrazione comunale, il Dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, associazione Apeiron ODV, C.I.L.S. Cooperativa Sociale per l’Inserimento Lavorativo e Sociale, Terzo Circolo didattico di Cesena rappresentato dal dirigente Enrico Flamigni e valutato dal Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
“Questo percorso – afferma l’Assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi – è reso possibile grazie al coinvolgimento di numerose associazioni e professionisti. La società in cui viviamo non è un’entità statica, ma è in costante evoluzione: mutano le strutture, i linguaggi e i metodi che la compongono. La scuola, come microcosmo, deve rispecchiare questa dinamicità e mantenere costantemente ‘aperte le antenne’ per accogliere e adattarsi alle novità. Spesso ci soffermiamo su termini come inclusione e integrazione, ma ne dimentichiamo uno fondamentale che le sostiene: l’interazione. È necessario dialogare e interagire prima di poter integrare. Credo che il bilancio del primo anno possa essere considerato positivo, poiché ha avviato e fatto circolare nuove idee. La scuola è il luogo dove tutte le idee e le parole devono poter circolare liberamente. Le diversità che arricchiscono la scuola e la società vanno accompagnate con attenzione e sensibilità”.
Il progetto, che coinvolge 80 insegnanti e 680 alunni, ambisce dunque a creare una certa omogeneità sociale all’interno del Terzo circolo didattico di Cesena con l’obiettivo di prevenire la segregazione etnica e scolastica. Agisce lungo due coordinate precise che interessano la costruzione di senso di comunità e il potenziamento dell’offerta formativa attraverso un approccio pedagogico innovativo che favorisca la promozione delle competenze di ciascuno. Sono questi contenuti al passo con le più recenti indicazioni europee e nazionali.
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