RICCIONE: “Meteo allarmismo”, sindaca lamenta danni al turismo
“Un altro ponte gravemente danneggiato dalle previsioni del meteo che, per l’ennesima volta nel 2023, hanno annunciato il diluvio universale mentre a Riccione in questo sabato e questa domenica la gente è stata al mare a prendere il sole”. La sindaca di Riccione Daniela Angelini ha raccolto durante il ponte del primo maggio numerose proteste da parte degli operatori turistici riguardo agli annunci meteo. “Purtroppo la storia si ripete - dice la prima cittadina con delega al Turismo -. Già in occasione del lungo ponte del 25 aprile tanti potenziali turisti erano stati frenati dal maltempo che poi non c’era stato se non soltanto nell’ultima giornata all’ora di pranzo”.
La sindaca precisa di non voler mettere sotto accusa i meteorologi, bensì i gestori di alcune app meteo. “L’impressione”, afferma Angelini, “è che ci sia una sorta di allarmismo interessato”, anche se “non da parte di tutti i gestori”. L’ipotesi della prima cittadina è che quello delle app sia un business che genera effetti collaterali: “Maggiore è l’incertezza generata, più aumentano i simboli della pioggia, quindi diventa più alto il numero dei click per restare aggiornati. Di conseguenza, diventano più appetibili i banner pubblicitari”.
Ciò che chiede Riccione è di “rivedere il sistema di assegnazione delle icone. Se sono previsti un’ora di ‘pioggia debole’ e sole per tutto il resto della giornata non ci pare corretto usare l’emblema delle gocce di pioggia”. “Non possiamo permetterci che si continui a rappresentare la realtà in maniera così distorta – afferma Angelini - in particolare in occasione dei ponti di primavera il cui andamento turistico è estremamente condizionato dal meteo”.
Alla denuncia di Riccione si associa quella del Codacons: "Raccogliendo la denuncia della sindaca di Riccione, abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust affinché si faccia chiarezza sulle piattaforme dedicate al meteo e si accerti la possibile ingannevolezza di messaggi sensazionalistici che, considerate le conseguenze sul fronte dell’economia del turismo e degli operatori del settore, potrebbero rappresentare una pratica commerciali vietata dalla legge, in quanto in grado di modificare le scelte dei cittadini”, afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
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