Prima ordinato e poi cinico, quindi bello e infine spietato. Con un'aggiunta tutt'altro che banale: imbattuto. Il Cesena non sbaglia l'esame di maturità contro l'Avellino, segna 3 gol, non ne subisce neanche uno e va per la prima volta alla sosta con un successo limpido e meritato. I Lupi hanno il merito di imbrigliare la squadra di Mignani per 20 minuti, ma anche il demerito di non tirare mai. A differenza del Cavalluccio, che alla prima occasione la sblocca: il merito è di Shpendi, che apparecchia, e soprattutto di Ciervo, che pennella all'incrocio addirittura con il sinistro. L'1-0 cambia i piani di Biancolino e rafforza le certezze del Cesena, che al 44' ha la palla del 2-0: angolo di Ciervo, sponda di Frabotta e autopalo di Rigione. L'azione prosegue, con Ciervo che si fa murare da Daffara un minuto dopo, ma poi il Var Marini richiama Maresca al monitor: la cintura a due mani dello stesso Rigione su Zaro è da rigore, e dal dischetto Cristian Shpendi è glaciale. Portiere da una parte e pallone dall'altra. Nel secondo tempo Biancolino passa al 4-2-4, ma alla cassa passa di nuovo il Cesena. Stavolta è Ciervo ad allestire il banchetto per Blesa, che scherza Rigione e calcia, gonfiando prima la rete e poi l'immancabile palloncino. L'Avellino le prova tutte, ma gli attaccanti degli irpini rimbalzano contro Ciofi, Zaro e Mangraviti. L'unica crepa si apre al 16', quando Missori calcia a colpo sicuro trovando la paratissima di Klinsmann. Blindata la porta, il Cesena ha sui piedi anche la palla del ko tecnico, quando Blesa lancia Shpendi, ma Cristian stavolta non ci arriva. Peccato, ma per stavolta può bastare, e avanzare, anche così.