Quando vuole, il calcio sa essere crudele e spietato. Prendete Catanzaro-Cesena, una partita che finisce 1-0, ma che la squadra di Mignani non avrebbe mai meritato di perdere. Eppure, dentro a 90 minuti interpretati magistralmente, sono stati alcuni episodi a fare tutta la differenza del mondo: il palo di Adamo e il rigore sbagliato da Shpendi sullo 0-0, ma anche il gol di Iemmello, nell'unico tiro in porta dei calabresi, senza dimenticare i prodigi di Pigliacelli, per distacco l'uomo della partita e della qualificazione del Catanzaro. Il piano del Cavalluccio è perfetto. I bianconeri prima aspettano e poi avvolgono la squadra di Caserta, sfiorando il gol al 10', quando l'esterno di Adamo si schianta contro il palo. Il numero 17 è pericoloso anche al 13', ma Pigliacelli si salva e smanaccia, poi ci pensa Saric a spaventare il Ceravolo con un tiro scortato fuori con lo sguardo dal portiere. In difesa il Cesena è perfetto e rischia solo su palla inattiva al 36', quando Iemmello segna, ma assistente e Var annullano per fuorigioco. Nel secondo tempo la partita si decide in 4 minuti. Al 47' Pompetti abbatte ingenuamente Bastoni, il Var consiglia a Sacchi la revisione e l'arbitro assegna giustamente il rigore, ma Pigliacelli ipnotizza prima Shpendi e poi Saric. Gol mangiato e gol subìto, perchè al primo tiro in porta il Catanzaro passa: cross di Pontisso letto male da Celia e tocco vincente del solito Iemmello. Gli ingressi di Russo e La Gumina non spostano nulla, quelli di Ceesay e soprattutto Tavsan si: l'olandese prima alza dal limite al 79' e poi obbliga Pigliacelli a un'altra paratissima al minuto 86. Niente gol, niente supplementari e niente qualificazione, ma il Cesena del Ceravolo si è meritato solo gli applausi.