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Thumbnail FORLÌ: Al Morgagni-Pierantoni una nuova Chirurgia Senologica “umanizzata” | VIDEO

FORLÌ: Al Morgagni-Pierantoni una nuova Chirurgia Senologica “umanizzata” | VIDEO

È stato inaugurato a Forlì il nuovo reparto di Chirurgia Senologica diretto dalla dottoressa Annalisa Curcio. È dotato di 12 posti letto di degenza, di 2 nuove sale operatorie e di un’area ambulatoriale dedicata con 2 ambulatori chirurgici. La collaborazione e il supporto delle Associazioni di volontariato (IOR, LILT, Fiori d’Acciaio) è fondamentale per sostenere e accompagnare le pazienti nel loro percorso di malattia e di cura. Proprio grazie al contributo dello IOR è stato realizzato il progetto di uma-nizzazione degli spazi di cura del nuovo reparto di Chirurgia senologica che sarà ubicato nel Padiglione Morgagni dell’Ospedale di Forlì. Progetto di umanizzazione degli spazi del reparto di Chirurgia senologica Ospedale Morgagni Forlì. Progetto di umanizzazione degli spazi del reparto di Chirurgia senologica Ospedale Morgagni Forlì. L’Istituto Oncologico Romagnolo ha donato circa 55 mila euro per il progetto di umanizzazione degli spazi, che è stato realizzato con opere d’arte e con pannelli luminosi al soffitto dando luminosità e colore agli ambienti, il restyling e la riqualificazione ambientale ha reso questi luoghi di cura più accoglienti e confortevoli per le donne, per i loro familiari e per i professionisti che trascorrono gran parte del loro tempo quotidiano negli ambienti ospedalieri. L’obiettivo del progetto è rendere migliore la percezione della malattia e di porre più attenzione all’accoglienza delle pazienti e dei loro familiari nei luoghi della cura, ponendo al centro la persona con i suoi bisogni psicologici e relazionali e non solo la malattia. La qualità ambientale può migliorare inoltre le performance dei professionisti e questo rappresenta un elemento essenziale per garantire l’efficacia e la qualità dell’assistenza. La scelta dell’arte racchiude in sé diversi significati affini al nostro lavoro e alla nostra chirurgia, è mirata a sottolineare l’importanza della bellezza (ri-pristino della propria integrità fisica e dell’immagine di sé dopo un tratta-mento chirurgico che interessa una parte significativa del corpo di una donna), il significato della comunicazione (l’opera d’arte è l’espressione più elevata dell’interiorità e dell’animo umano) e della cura come arte del ri-guardo e dell’attenzione alla persona considerata nella sua interezza. Investimenti L’intervento per il nuovo reparto è stato finanziato per 2,9 milioni di euro con finanziamenti statali e regionali.

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Disturbi a gengive per oltre 1,5 mlioni di cittadini, solo 3% si cura

EMILIA-ROMAGNA: Disturbi a gengive per oltre 1,5 mlioni di cittadini, solo 3% si cura

La parodontite è una malattia infiammatoria orale cronica che distrugge progressivamente le strutture portanti dei denti. Si manifesta solitamente come un peggioramento della gengivite e poi, se non trattata, con la mobilità e la perdita dei denti. “Oggi in Emilia Romagna, a fronte di oltre 1,5 milioni di adulti con gengive infiammate, solo il 17% dichiara di aver ricevuto una diagnosi e appena il 3% di essersi sottoposto a terapia parodontale”. Lo ha detto Nicola Marco Sforza, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, che lancia da Bologna le conferenze e i corsi del progetto di formazione “Gengive sane per salvare il sorriso”, una serie di incontri che toccheranno oltre 35 città in tutta Italia. L’obiettivo è guidare il professionista nel trattamento della parodontite fin dagli stadi iniziali, affinché l’infiammazione gengivale, che può essere trattata con successo, non comporti conseguenze gravi come la perdita dei denti. Il progetto sarà anche l’occasione per diffondere maggiore consapevolezza nella popolazione sull’importanza della prevenzione. “Si stima che siano oltre 150.000 gli emiliano-romagnoli con parodontite grave, causa principale della perdita dei denti”, spiega Sforza, “Solo un paziente su 4 conosce le vere conseguenze della parodontite grave.Negli stati più iniziali – sottolinea Sforza –  se viene trattata in maniera corretta si riduce molto la probabilità di perdere uno o più denti nell’arco di dieci anni, se invece l’odontoiatra non interviene al meglio, il rischio di perdere denti in dieci anni quintuplica.”


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