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Thumbnail ROMAGNA: Cesena e Carrarese col fiocco rosa per la prevenzione del tumore al seno | VIDEO

ROMAGNA: Cesena e Carrarese col fiocco rosa per la prevenzione del tumore al seno | VIDEO

ATTUALITÀ - Durante i saluti di rito tra Cesena e Carrarese, i giocatori di entrambe le squadre hanno indossato un fiocco speciale sulle maglie, per sensibilizzare i presenti sulla prevenzione del tumore al seno.   Il Cesena calcio si è mobilitato, insieme alla sezione provinciale di Lilt, per la lotta al tumore femminile al seno che colpisce ancora molte donne in Italia. Negli istanti precedenti alla gara con la Carrarese, le due squadre hanno indossato il fiocco rosa sulle divise per porre attenzione sulla prevenzione. "Il fiocchetto rosa che i giocatori porteranno sul petto è un segno semplice ma potentissimo – spiega Sandra Montalti, Presidente LILT Forlì-Cesena - significa che la prevenzione non riguarda solo le donne, ma è una responsabilità collettiva. Lo sport è veicolo di valori e unisce comunità e generazioni: vedere una squadra come il Cesena scendere in campo al nostro fianco significa dare un messaggio di forza, vicinanza e speranza a tutte le persone che stanno affrontando la malattia. Prevenire vuol dire proteggere la vita, e insieme possiamo davvero fare la differenza". “Il Cesena FC collabora da anni con LILT per sensibilizzare più persone possibili rispetto al tema della prevenzione. Come Club - ha aggiunto Claudia Gatti, Head of Marketing Cesena FC - siamo felici di contribuire a veicolare questo importate messaggio, mettendoci a disposizione della preziosa ed imprescindibile attività svolta sul territorio dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori".

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Infermieri in fuga verso il Sud, ecco perché | VIDEO

EMILIA-ROMAGNA: Infermieri in fuga verso il Sud, ecco perché | VIDEO

Sempre più infermieri formati in Emilia-Romagna lasciano le città per tornare al Sud. Un controesodo che pesa sul sistema sanitario locale e che l’Ausl di Bologna ha deciso di indagare con un questionario interno. Meglio Foggia di Bologna. Per molti infermieri formati e assunti negli ospedali emiliani, il futuro è al Sud. Tra il 2023 e il 2024, 129 operatori hanno lasciato l’Ausl di Bologna. Di questi, 63 hanno risposto al questionario interno che l’azienda ha avviato per capire le cause. Il 50% ha dichiarato di aver scelto il rientro per riavvicinarsi alla famiglia, il 36% per migliorare la propria condizione lavorativa. A pesare sono i costi degli affitti, gli stipendi troppo bassi e i turni difficili da conciliare con la vita privata. I dati raccolti mostrano un fenomeno in crescita, soprattutto tra le donne tra i 30 e i 40 anni, spesso con specializzazioni post laurea. L’Ausl punta ora a nuove strategie per trattenere il personale e rendere più attrattive le condizioni di lavoro.

Thumbnail ROMAGNA: Bilancio Ausl Romagna, c'è un disavanzo di oltre 200 milioni | VIDEO

ROMAGNA: Bilancio Ausl Romagna, c'è un disavanzo di oltre 200 milioni | VIDEO

La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria ha espresso parere favorevole al bilancio economico preventivo 2025 dell’Ausl Romagna, con un’unica astensione da parte del Comune di Bellaria Igea Marina. Il documento prevede un disavanzo di 200,4 milioni di euro, in assenza però – come accaduto lo scorso anno – della definizione, in sede di Conferenza Stato-Regioni, del riparto delle risorse sanitarie nazionali. Non sono ancora incluse nel bilancio le quote regionali destinate a riequilibrare i conti delle aziende sanitarie, che la Regione Emilia-Romagna si riserva di distribuire in corso d’anno. Nel 2024, ad esempio, il disavanzo previsto era di 173,5 milioni, poi ridotto a 37,4 milioni a consuntivo proprio grazie a risorse aggiuntive. “È un bilancio che fotografa in modo chiaro il problema del sottofinanziamento del Servizio sanitario nazionale – ha dichiarato Enzo Lattuca, presidente della Conferenza – e che rende evidente come non si possano ridurre i costi senza intaccare servizi e prestazioni”. Il preventivo 2025 registra una contrazione di 100,3 milioni nel valore della produzione e un aumento dei costi per 75,2 milioni (+2,5%). A pesare maggiormente sono la crescita delle spese per farmaci e dispositivi (+25 milioni), l’aumento dei costi energetici (+6 milioni), e l’incremento del costo del personale (+27,5 milioni), necessario per garantire continuità dei servizi, potenziare l’area emergenza-urgenza, coprire il turnover e avviare attività come il trapianto allogenico. “È un bilancio distorto – ha spiegato il direttore generale Tiziano Carradori – perché conosciamo i costi, ma non ancora i ricavi. Anche quest’anno la ripartizione delle risorse nazionali non è stata definita nei tempi utili”. Carradori ha poi sottolineato la scelta dell’Ausl di non tagliare sul personale: “Significherebbe fermare lo sviluppo e rinunciare alla leva fondamentale per qualità ed efficienza. Non ci sono margini per ulteriori risparmi senza rischiare la tenuta del sistema”. L’Azienda prevede comunque, come per il 2024, una significativa riduzione del disavanzo a consuntivo, una volta assegnate le risorse centrali e regionali ancora non contabilizzate.   (in foto il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori)


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