EMILIA-ROMAGNA: INCA CGIL, infortuni lavoro, +4,5% a Rimini | VIDEO
Aumentano gli infortuni mortali in Emilia-Romagna. Nei primi dieci mesi del 2024 sono morte in Emilia-Romagna 83 persone per causa di lavoro, con età media prevalente tra i 41 ed i 65 anni; sono ancora i settori dell’industria e dei servizi quelli maggiormente coinvolti.
In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 4,5% degli infortuni sul lavoro, con 4.498 denunce.
Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello delle attività di servizi e alloggio e ristorazione (in aumento sul 2023: 12,9% sul totale). Continuano ad essere numerosi, e in forte aumento sul 2023, nei settori della sanità e del sociale: 335 (erano 310 l’anno scorso). Restano ad alta incidenza poi gli infortuni nei settori delle costruzioni, commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli.
Per quanto riguarda le malattie professionali il dato a ottobre 2024 conta già 436 denunce. Si tratta in questo caso di un aumento del 23,2% rispetto al 2023. Un dato che conferma un certa tendenza all’aumento già rilevato dal patronato INCA CGIL Rimini.
Inoltre il 32,3% delle denunce di malattia professionale in provincia di Rimini ha riguardato donne, essendo 141 su 436 totali (in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le denunce da parte di donne erano state 107). Si evidenzia ancora una volta, tra le patologie denunciate, un’incidenza percentuale superiore alla media regionale per quelle legate al sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo.
E allora qualcosa bisogna fare per più salute e sicurezza sul lavoro in territorio e per CGIL di Rimini tra gli aspetti centrali per affrontare il problema, il rafforzamento degli organismi di vigilanza, il cui organico risulterebbe ancora inadeguato rispetto alle reali esigenze.