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BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

POLITICA - Più collaborazione fra pubblico e privato, incentivi per chi affitta immobili inutilizzati o li vuole ristrutturare, maggiori opportunità di trasporto per chi sceglie di trasferirsi nelle zone montane e la richiesta a livello nazionale di una legge sugli affitti brevi: queste alcune delle proposte realizzate dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus Italia per affrontare l’ormai cronico problema della mancanza di case a Bologna Maggiore collaborazione fra pubblico e privato, con ristrutturazioni di patrimonio comune inutilizzato e incentivi per rimettere in circolo alloggi sfitti (la stima è di oltre 15mila in città), ma non solo. Sono diverse le proposte messe a terra dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus, dal EmilBanca alla Cisl, dalle Acli a Confocooperative, senza dimenticare Comune, agenzie del lavoro e centri di formazione professionale, per affrontare l’ormai noto problema della casa a Bologna. I canoni d’affitto, stando ai dati forniti nell’ambito del percorso condiviso NextWelfare, sono saliti di oltre il 14% nel 2024, doppiando la media nazionale, con gli affitti brevi che si stanno letteralmente mangiano il patrimonio residenziale in centro. Serve dunque intervenire con diverse misure adottate in sinergia fra gli stakeholders, che passino anche dalla rigenerazione energetica degli immobili, dall’agenzia per l’abitare del Comune, che entro primavera dovrebbe essere operativa, e da politiche che evitino l’espulsione dal centro della cosiddetta fascia grigia. “Non è solo una questione legata agli immobili, ma un elemento di coesione sociale” sottolinea il vicepresidente di Yunus Italia, Giuseppe Torluccio. Emily Clancy, vicesindaca di Bologna, aggiunge: “Sugli affitti brevi serve una legge nazionale”. Altro tema è quello delle seconde case, sia di cui sono proprietarie vedove che non affittano per non aumentare il reddito e perdere la pensione di reversibilità, spiegano dalle Acli, sia di chi ne ha una vuota in appennino, per cui servono maggiori investimenti sulla mobilità e su ristrutturazioni ancora poco convenienti. Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna, conclude: “Con gli altri partner penseremo a un fondo dedicato per ristrutturare questi alloggi, abbiamo sondato le disponibilità dei proprietari a metterle sul mercato e questa sarebbe un’altra soluzione concreta”.

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ROMAGNA: Balneari incontrano Salvini, “suo impegno c’è ma sarà dura” | VIDEO

ATTUALITÀ - Si è tenuto ieri a Roma l’incontro interlocutorio sul tema degli indennizzi tra i balneari e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. La categoria rileva l’impegno del ministro, ma attende la definizione dei decreti attuativi sui bandi.   L’incontro è stato indetto subito dopo la lettera della Commissione europea contenente i paletti sugli indennizzi per i balneari che perderanno le concessioni a seguito dei bandi e che ha messo in allerta la categoria. Tre ore di confronto, martedì pomeriggio, tra il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini e tutte le sigle sindacali del comparto per fare il punto ed individuare le prossime mosse. “L’intenzione del ministro è quella di andare a scrivere un decreto che tenga conto di quelle che sono le indicazioni dell'attuale legge. Una legge che, lo ribadiamo, delude molto il comparto balneare, come anche le indicazioni che arrivano dalla Commissione europea”. Salvini – spiegano i balneari – intende trovare il modo per garantire alle imprese i giusti indennizzi. Un percorso non facile, ammette la categoria, alla quale è stato chiesto di inviare entro dieci giorni suggerimenti sul tema. “È la prima volta da quando si è insediato questo governo che tutte le rappresentanze vengono ricevute nell'interezza da un ministro e questo non è secondario. Il ministro ha detto sicuramente la strada non è semplice, ma l'impegno suo e di questo governo di trovare quel punto di equilibrio indispensabile e fondamentale per garantire i giusti diritti agli attuali imprenditori”, “il suo impegno c’è tutto”. Ok alle evidenze pubbliche entro il 2027, ma le modalità per farle – chiedono i balneari – devono restare in capo ai governi nazionali. “Nessuno vuole eludere i principi europei, nessuno non vuole rispettare le indicazioni della Commissione. Però si deve trovare quell'equilibrio dettato dal fatto che lo Stato membro, in questo caso il nostro Paese, avrà e dovrà avere il diritto di legiferare almeno su questo aspetto”.

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IMOLA: Inaugurato FIB3R, l’impianto innovativo per rigenerare la fibra di carbonio | VIDEO

ATTUALITÀ - Il Gruppo Hera accelera verso l’economia circolare del futuro e inaugura a Imola (BO), nel cuore della Motor Valley, il primo impianto nel suo genere a livello europeo, in grado di rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale. Si chiama FIB3R, un nome all’insegna delle tre R che sono alla base del progetto: recover, reduce, reuse, ovvero recuperare la fibra di carbonio e riutilizzarla, riducendo l’utilizzo di fibra vergine e quindi l’impatto ambientale che sarebbe necessario per produrla. Con un importante vantaggio competitivo: la fibra rigenerata da FIB3R mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza della fibra vergine, garantendo di ottenere – attraverso un procedimento all’avanguardia di pirogassificazione – un prodotto in uscita rigenerato, pronto per essere riutilizzato, ritessuto e/o impregnato, per impieghi altamente performanti a cui questo tipo di materiale è destinato. I settori industriali interessati a questa eccellenza sono sempre di più e vanno dall’automotive all’aerospaziale, dalla nautica all’arredo, fino al tessile e alla moda in senso lato, solo per fare qualche esempio. L’impegno per favorire la transizione ecologica e la previsione dell’aumento della domanda di fibra di carbonio hanno portato il Gruppo Hera ad anticipare questo megatrend, lanciando la sfida di applicare anche a questo materiale, su scala industriale, il percorso virtuoso dell’economia circolare già da anni alla base della propria strategia, unendo crescita economica alla sostenibilità ambientale. Un percorso che si pone al centro della Circular Valley italiana, perché proprio in questo territorio da oltre quarant’anni si sviluppano iniziative di recupero di materia con soluzioni circolari. Che la strada sia quella giusta lo conferma anche l’interesse dell’Unione Europea che ha riconosciuto a FIB3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del NextGenerationEU per la tecnologia innovativa e la rilevanza strategica dei materiali trattati. L’investimento complessivo previsto dal Gruppo Hera per realizzare l’impianto di Imola ammonta a 8 milioni di euro. Ad oggi, nell’impianto si prevede una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.

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BAGNACAVALLO: Il sindaco smentisce Musumeci, “I soldi di Traversara già spesi” | VIDEO

ATTUALITÀ - "Il ministro sta raccontando mezze verità, visto che i soldi sono già stati tutti impegnati." I 7 milioni di cui parla Musumeci sono già stati investiti, manca solo la rendicontazione, che sarà effettuata al termine dei lavori. Questa, in sintesi, è la replica del sindaco di Bagnacavallo sui fondi messi a disposizione dal governo per la messa in sicurezza di Traversara. Denaro, spiega il sindaco, proveniente dalle ordinanze commissariali e destinato principalmente al ripristino delle strade: "5 milioni saranno utilizzati dalla struttura commissariale, quindi non dal Comune di Bagnacavallo – spiega il sindaco Matteo Giacomoni – una parte dei lavori sarà svolta da Sogesit, un’altra da Consab, e stiamo trattando con la struttura commissariale per accelerare i tempi". La situazione a Traversara resta critica. Gli argini sono stati rattoppati, ma per garantire realmente la sicurezza della zona servirebbero casse di laminazione. Nel frattempo, 50 persone non possono ancora tornare nelle loro case, poiché la zona rossa non è mai stata riaperta dopo gli allagamenti dello scorso autunno. Si attendono ancora i contributi per l’autonoma sistemazione: "Dovevano arrivare a dicembre dell'anno scorso – continua Giacomoni – ma il problema è che tutti coloro che vogliono ripartire a Traversara non possono farlo se non con le proprie forze. Noi non possiamo intervenire, e loro non sanno se possono contare su risorse, perché è necessario unificare le emergenze. Questo è ciò che chiediamo da settembre dello scorso anno". Il governo ha annunciato che sta lavorando a un decreto per unificare tutti gli eventi alluvionali avvenuti da maggio in poi, così da conferire poteri ancora più estesi al commissario straordinario Curcio. Si spera che ciò possa sbloccare gli aiuti.

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RIMINI: Incendio in palazzina Acer, trovati alloggi per gli sfollati

ATTUALITÀ - Il Comune di Rimini, in collaborazione con Acer, ha trovato un alloggio per le famiglie evacuate dalla palazzina di via Giuliano da Rimini, distrutta dall’incendio del 12 febbraio, che ha causato due vittime e 40 intossicati. Lo stabile, dichiarato inagibile, dovrebbe essere ripristinato entro un anno. L’assessore Kristian Gianfreda ha annunciato che Acer sta convocando le famiglie per la firma dei contratti e la consegna delle chiavi. Sei nuclei saranno ospitati temporaneamente, mentre tre famiglie di anziani saranno trasferite in modo definitivo nelle vicinanze per evitare ulteriori disagi. Due famiglie hanno scelto di organizzarsi autonomamente fino alla fine dei lavori. «Grazie alla collaborazione tra Comune e Acer – ha dichiarato Gianfreda – siamo riusciti a garantire una sistemazione adeguata alle persone coinvolte, soprattutto ai nuclei più fragili». Acer prevede di completare il ripristino dello stabile entro un anno. Nel frattempo, il Comune continuerà a fornire assistenza alle famiglie colpite. (foto Migliorini Adriapress)

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