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RIMINI: Omicidio Pierina, l'intelligenza artificiale entra nelle indagini

CRONACA - E’ attesa per oggi la notifica della decisione del Tribunale del Riesame in merito alla scarcerazione a Rimini di Louis Dassilva, il 34enne di origine senegalese in carcere per l’omicidio della 78enne  Pierina Paganelli. Nel frattempo, le ultime novità sulle indagini ruotano attorno all’unico filmato, girato da una telecamera di sorveglianza, che è al centro dell’impianto accusatorio della Procura riminese. Quelle immagini, captate da una farmacia, ritraggono la figura di una persona alle 21.17 la sera dell’omicidio. Secondo la difesa si tratterebbe di un altro condomino ma quest’ultimo, sentito in questura, ha dichiarato di non riconoscersi in quelle immagini. Gli inquirenti sono invece convinti che si tratti di Dassilva e per confermare questa ipotesi è stato dato un incarico a un tecnico informatico che ha comparato la figura dell’indagato con quanto appare in quel frame. La perizia, secondo quanto emerso, ha anche utilizzato l’intelligenza artificiale la quale avrebbe fatto emergere la piena compatibilità con il 34enne. Diverse poi sono le incongruenze: il condomino è alto 1,72 metri mentre l’indagato 1,84 e poi il colore della pelle. Ultimo dettaglio anche la t-shirt: quella di Dassilva ha una scritta bianca mentre quella dell’altro gialla. Per la Procura il movente dell’omicidio sarebbe da ricercarsi nella relazione clandestina tra il presunto omicida e la nuora della vittima, Manuela Bianchi.  AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11.05 LOUIS DASSILVA RESTA IN CARCERE   (foto Migliorini-Adriapress)

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CERVIA: Ex Farmografica, Colla esulta, “Abbiamo salvato l’azienda” | VIDEO

ATTUALITÀ - Sembra ormai fatta per la cessione della Ex Farmografica di Cervia al gruppo Focaccia. Ieri c’è stato un incontro in regione per salvare la ditta e i 90 posti di lavoro. Dopo il 5 settembre, giorno dell’accordo preliminare di vendita, martedì c’è stato un altro passo fondamentale per il cambio di proprietà dell’Ex Farmografica di Cervia, che dalla ditta austriaca MM Packaging, passerà al gruppo Focaccia. L’azienda è chiusa ormai da 15 mesi, da quando cioè  l’alluvione ha allagato tutto e la proprietà ha sospeso la produzione lasciando a casa i suoi 87 dipendenti. Dopo una lunga trattativa ora l’acquisizione da parte del gruppo cervese Focaccia sembra ormai cosa fatta. Lo testimonia l’incontro in Regione tra le due proprietà, i sindacati, il sindaco di Cervia Missiroli e l’assessore Colla. Qui Focaccia ha spiegato il percorso che dovrà portare al rilancio del sito produttivo, a cominciare dalla creazione di una nuova società, che si chiamerà Arto Grafiche Romagnole. Focaccia si è anche impegnato a salvaguardare il posto di tutti gli 87 dipendenti. C’è da sistemare la questione degli, eventuali, finanziamenti pubblici. La Regione ha chiesto un incontro col Ministero per le imprese per definire il percorso di accompagnamento finanziario alla nuova società. Si punta soprattutto agli aiuti previsti per le aziende che hanno subito danni dall’alluvione. Se non ci saranno sorprese l’accordo finale verrà firmato a fine settembre. “Entro il 30 settembre ci sarà l’atto notarile definitivo – spiega l’assessore regionale Colla - possiamo dire che abbiamo salvato un’azienda che ha un ruolo molto importante nel territorio. Continua il nostro lavoro di reindustrializzazione”

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RIMINI: Banca Carim, in Appello confermata assoluzione per ex vertici | VIDEO

CRONACA - Nessuna sorpresa nel processo d'Appello che vedeva coinvolti gli ex vertici di banca Carim. La terza sezione penale della Corte d'Appello di Bologna, come riport la stampa locale, ha infatti ribadito la sentenza di assoluzione già pronunciata dal tribunale di Rimini nel febbraio 2018, respingendo l’appello del pubblico ministero Luca Bertuzzi. Il pm aveva contestato ai dirigenti vari capi di imputazione, tra cui l'associazione a delinquere finalizzata a false comunicazioni sociali e illecita restituzione dei conferimenti. Il verdetto è arrivato al termine di una lunga camera di consiglio durata oltre due ore e mezzo. Il ricorso del pm riguardava principalmente tre dei diciannove imputati, per i quali in primo grado era stata richiesta una condanna a 18 mesi di reclusione. Tuttavia, la Corte ha dichiarato inammissibile l’appello, lasciando così invariata l’assoluzione sancita in primo grado, basata sulla formula "perché il fatto non sussiste".  Il processo e gli imputati La vicenda giudiziaria trae origine dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, seguita al commissariamento di banca Carim, avvenuto nell'ottobre del 2010. L'inchiesta aveva scosso profondamente l’istituto di credito, per anni simbolo della solidità finanziaria nella città di Rimini, fino alla sua acquisizione da parte del Crédit Agricole nel 2017. Le accuse principali riguardavano la presunta omissione nel bilancio delle perdite su crediti deteriorati per un valore vicino agli 80 milioni di euro, relative al biennio 2009-2010. Il reato ipotizzato era quello di false comunicazioni sociali, con i vertici dell'epoca accusati di non aver correttamente rappresentato la situazione economica della banca nei documenti destinati ai soci. Tra gli ex amministratori assolti spiccano nomi di rilievo come Giuliano Ioni, ex presidente, Alberto Martini, ex direttore generale, e Claudio Grossi, ex vice direttore. A loro, come agli altri membri del consiglio d’amministrazione, era stato imputato il reato di falso in bilancio. La difesa e il ruolo delle perizie Determinanti, tanto nel processo di primo grado quanto in Appello, sono state le perizie tecniche, che hanno escluso il superamento della soglia di rilevanza penale del 10% in relazione al bilancio 2009, stabilendo che l'acquisto di azioni proprie non fosse da considerarsi punibile. La difesa ha puntato sulla solidità di queste consulenze per smontare l'accusa, ribadendo che gli amministratori avevano agito in conformità con le norme vigenti. "Siamo estremamente soddisfatti di questa sentenza", hanno commentato gli avvocati Alessandro Catrani e Nicola Mazzacuva, difensori di alcuni imputati, sottolineando come la Corte abbia riconosciuto la totale infondatezza delle accuse. Anche l'avvocato Giulio Basagni, che ha rappresentato uno degli ex amministratori, ha espresso soddisfazione: "L’assoluzione conferma che non c’è stato alcun falso in bilancio. Attendiamo con interesse le motivazioni della sentenza, ma la perizia ha dimostrato che gli amministratori hanno sempre operato correttamente". Le prospettive future Nonostante l’esito favorevole per gli imputati, il comitato dei piccoli azionisti di banca Carim, rappresentato dall'avvocato Davide Lombardi, ha annunciato che valuterà un possibile ricorso in Cassazione, non escludendo inoltre la possibilità di procedere con un’azione civile per il risarcimento dei danni subiti. "Non ci arrendiamo – ha dichiarato il comitato – e riteniamo che ci siano ancora margini per ottenere giustizia in sede civile". Il lungo iter processuale sembra dunque destinato a proseguire, mentre resta da vedere se la Cassazione darà seguito alle speranze delle parti civili o metterà definitivamente la parola fine su una vicenda che ha segnato profondamente la storia recente di banca Carim.

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EMILIA-ROMAGNA: Scoperto 'diplomificio' con base a Bologna, sequestri

CRONACA - Scoperto un diplomificio con base a Bologna. Sono scattate perquisizioni e sequestri da parte di 20 militari del Comando provinciale della Guardia di finanza. Ipotizzato a carico dei responsabili i reati di associazione per delinquere finalizzata al falso e alla corruzione, disponendo il sequestro dei conti correnti nonché dell'immobile di Bologna nel quale si svolgono i corsi di recupero. I finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno rilevato una serie di illeciti che sarebbero stati commessi da un istituto di recupero anni scolastici per agevolare la promozione dei propri studenti presso due istituti paritari situati in altre regioni. A fronte del pagamento di consistenti quote di iscrizione, gli studenti partecipavano alle lezioni a Bologna per poi sostenere e superare gli esami presso gli istituti paritari, sulla base di false attestazioni di residenza/domicilio ovvero di alternanza scuola-lavoro. Una cospicua parte dell’iscrizione veniva girata sotto forma di tassa d’esame agli istituti paritari che, in cambio, avrebbero assicurato la promozione di tutti gli studenti inviati dalla scuola di formazione. L'accordo corruttivo ha consentito a quest’ultima di aumentare la propria popolarità tra i giovani e, conseguentemente, di incrementare i ricavi del 600% in soli 5 anni.

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