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MILANO: “Borghi d’Italia”, una guida per promuovere il turismo “autentico” all’estero | VIDEO

ATTUALITÀ - I Borghi d’Italia “parlano” straniero e si promuovono negli appuntamenti di settore dedicati al turismo. Grazie alla collaborazione virtuosa tra il Progetto “Viaggio Italiano” e Touring Club Italiano, sono state tradotte in inglese e tedesco le Guide Borghi d’Italia edite dal Touring, disponibili nella rete vendita del Touring e stampate in 2.000 copie distribuite a tutte le regioni italiane. Le pubblicazioni saranno impiegate dagli enti regionali nelle più importanti fiere turistiche e negli appuntamenti internazionali di settore, per promuovere il turismo d’eccellenza italiano lontano dal sovraffollamento e dalla massificazione. L’azione sarà affiancata da una campagna promozionale, in partenza in autunno, del valore di 270mila euro, “spalmata” su spot radiofonici, affissioni digitali, “Go tv” (tv su grandi schermi posizionati in stazioni e aeroporti) e azioni sul web. «Ventisei anni fa -afferma Giulio Lattanzi, Direttore Generale di Touring Club Italiano- in collaborazione con Regione Liguria, ideammo l’iniziativa Bandiere Arancioni, la prima in Italia ad essere totalmente dedicata ai piccoli centri delle aree interne. Da allora la nostra Fondazione non ha mai smesso di porre un’attenzione speciale ai borghi, dedicandosi alla loro cura, tutela e valorizzazione. Il progetto Viaggio Italiano ha rappresentato l’opportunità di lavorare con le Regioni e con il Ministero del Turismo in modo sinergico per il medesimo obiettivo: contribuire a trasformare questi luoghi da ambito marginale a destinazioni turistiche attrattive sia per il mercato italiano sia straniero».

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RAVENNA: Berkan B, riparte il processo a carico del direttore del Porto

ATTUALITÀ - Si è tenuta la prima udienza del nuovo processo sul caso Berkan B, l'affondamento del relitto di una motonave, con fuoriuscita di idrocarburi, nei pressi dell'area protetta della pialassa Piomboni, sette anni fa. Si riparte a seguito dell'annullamento, da parte della Cassazione, della sentenza di condanna a carico del presidente di Autorità di sistema portuale di Ravenna, con richiesta di rinvio a un nuovo giudice. Il giudizio di rinvio verte sulla contestazione originaria di inquinamento ambientale; sulla sentenza del 10 ottobre 2022 la Cassazione aveva eccepito alcuni difetti di motivazione, inerenti il tipo di carburante proveniente dai serbatoi non bonificati della Berkan B e sversato nelle acque del porto. Le difese hanno preannunciato di eccepire la legittimazione delle parti civili ad intervenire: Italia Nostra (da cui partì la denuncia), Anpana, Legambiente Emilia-Romagna, Nogez, Oipa e Wwf Emilia-Romagna. Il giudice si esprimerà nella prossima udienza, fissata per il 27 novembre. La difesa di Rossi, l'avvocato bolognese Luca Sirotti, una volta sentita l'ordinanza del giudice sull'intenzione di tornare alla contestazione iniziale, inquinamento ambientale ha avanzato una proposta di astensione nei confronti del giudice. Secondo la difesa lo stesso si è già espresso sulla vicenda in merito alla posizione di un'altra persona, nei confronti della quale la Procura aveva chiesto l'archiviazione.

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RIMINI: Omicidio Pierina, Louis Dassilva resta in carcere

CRONACA - Louis Dassilva resta in carcere. E’ quanto ha deciso il Tribunale del Riesame di Bologna in merito all’uomo indagato a Rimini per l’omicidio della 78enne Pierina  Paganelli confermando così l’ordinanza firmata dal gip Vinicio Cantarini. L’anziana fu uccisa con 29 coltellate lo scorso 3 ottobre. Per gli inquirenti il movente dell’omicidio sarebbe da ricollegarsi alla relazione clandestina tra l’uomo e la nuora della vittima, Manuela Bianchi.  L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE ENTRA NELLE INDAGINI   (foto Migliorini/Adriapress)

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BOLOGNA: L'ultimo saluto a Fallou, il 16enne ucciso da un coetaneo | FOTO

CRONACA - Una sfilata, lenta e silenziosa, di grande commozione e raccoglimento al cimitero della Certosa di Bologna all'apertura della camera ardente per l'ultimo saluto a Fallou Sall, il sedicenne ucciso con una coltellata al cuore da un coetaneo la sera del 4 settembre nel capoluogo emiliano-romagnolo. Tantissimi i ragazzi, tutti vestiti con t-shirt e pantaloni neri. Qualcuno porta una rosa bianca, altri piccoli mazzi di fiori. Riservati e chiusi sul proprio dolore. Molti erano compagni di scuola, ma non solo. Sono arrivati in Certosa anche i nonni e i genitori di Fallou. Il nonno in lacrime non si dà pace, "era il più bello del mondo", continua a ripetere. Lo abbraccia anche il ragazzo ferito nell'agguato a Fallou. Tante le corone di fiori, una dell'istituto scolastico che il sedicenne frequentava e un'altra con la scritta "Fratelli per sempre". Il biglietto con la foto di Fallou reca dietro la scritta "Pace e amore per tutti" sotto il disegno di una grande ala d'angelo. Tra camera ardente e funerali sono attesi anche il questore Antonio Sbordone e il sindaco Matteo Lepore.   LAFRAM, "LAVORARE SU GIOVANI E PREVENZIONE" "Una morte terribile quella di Fallou, che segna l'inizia di un incubo per la famiglia, per la città, per la comunità islamica e quella senegalese. È un grande dolore perché parliamo di una violenza gratuita che ha tolto la vita a ragazzo e che ha segnato una tragedia per tutti noi. Dobbiamo riflettere tanto sulla nostra generazione di adolescenti. Ci sono grosse prolematiche che non possiamo far finta di non vedere. Dobbiamo affrontare la violenza degli adolescenti lavorando sulla prevenzione, partendo dalle scuole". Così il presidente dell'Unione delle comunità islamiche italiane, Yassine Lafram, alla camera ardente del 16enne ucciso da un coetaneo a Bologna la settimana scorsa. "I nostri imam e le guide religiose stanno facendo un lavoro importante in moschee e centri culturali islamici in termini di prevenzione - aggiunge ai cronisti assiepati fuori dalla Certosa - Sappiamo che c'è un problema che affrontano tutte le famiglie, conflitti generazionali, gli imam cercano di avvicinare i ragazzi alle famiglie facendo capire l'importanza della vita e il valore della sacralità della vita ma c'è un vuoto valoriale che va colmato e non serve solo l'intervento delle famiglie ma anche quello di scuole e istituzioni". Lafram è stato a lungo ieri pomeriggio insieme alla famiglia di Fallou. "Da loro una reazione propositiva", seppur nel dolore, "che mi ha molto colpito. Nel senso di voler salvare qualcuno. 'Nostro figlio non c'è più ma salviamo gli altri".

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CALCIO: Saputo, “Onorato di essere cittadino di Bologna” | VIDEO

SPORT - Joye Saputo è stato insignito della cittadinanza onoraria di Bologna in virtù del grande contributo che ha dato alla crescita della squadra di calcio in 10 anni di presidenza.     Alla presenza del Sindaco Matteo Lepore e nella storica sala del Consiglio comunale a Palazzo d'Accursio, si è tenuta la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a Joey Saputo, presidente del Bologna Football Club 1909. Al termine della cerimonia, il presidente del Bologna ha firmato in sala Rossa il Libro d'Onore del Comune di Bologna con questa frase: "Thank you for the Great Honour. Merci. Grazie e forza Bologna". Particolarmente emozionato ed accompagnato dalla famiglia Joey Saputo ha fatto un bilancio dei suoi 10 anni alla guida della società felsina che tra pochi giorni debutterà in Champions League dopo 60 anni di assenza. "Signor Sindaco, signora Presidente del Consiglio, tutti i Consiglieri e cittadini bolognesi, amici e cari invitati, buonasera. Sono orgoglioso ed emozionato di essere qui stasera davanti a voi, alla mia famiglia e ai rappresentanti del Bologna FC, per ricevere la cittadinanza onoraria di questa città. Da qualche giorno, pensando alle parole da dire in questo momento, mi viene in mente la prima volta a Bologna, che non fu nel 2014, quando entrai nel club, ma un paio di anni prima, nel febbraio 2012, quando portammo a giocare a Montreal Marco Di Vaio. Mi ricordo quel giorno, quando sono arrivato a Bologna in treno, e trovai la città sotto la neve, pensando che Bologna non era poi così diversa dal Canada. Ecco, oggi mi piace immaginare che è stato un piccolo segno del destino. Per dieci anni ormai Bologna è il mio presente. Come sapete, qualche anno fa ho preso casa in città e negli ultimi tempi vivo più qui che a Montreal. Qui vivono i miei figli Luca, che lavora nel club, e Jesse che gioca nel settore giovanile, e per me è una grande emozione vederli oggi insieme a mia moglie Carmie. Dieci anni. Credo che questo importante onore che mi viene conferito oggi possa essere l’occasione migliore per fare un piccolo bilancio. Sono stati dieci anni bellissimi, indimenticabili. Ci sono stati anche momenti difficili, quando i risultati sportivi non sono stati all’altezza dell’aspettativa della piazza. Ma, quando ho deciso di acquistare la maggioranza del club, mi sono detto che era mia intenzione costruire dal basso, un po’ come fanno gli allenatori di oggi. Nella mia ottica la squadra e i risultati sul campo sono i frutti di un albero che deve avere radici profondi e un tronco robusto, e su questo abbiamo lavorato per anni. La riorganizzazione e lo sviluppo di tutta l’area del club, l’acquisizione e la ristrutturazione del nostro centro tecnico, i piccoli interventi allo stadio sono stati la base del nostro lavoro. In questo senso lasciatemi ringraziare il nostro amministratore delegato, Claudio Fenucci, che è stato al mio fianco dall’inizio. La crescita sportiva, che ha portato a qualificarsi per la Champions League dopo sessant’anni, è stata il coronamento di questo impegno e del lavoro, oltre che dei tecnici e dei giocatori, anche quello di Giovanni Sartori e Marco Di Vaio. Ma il calcio, soprattutto in una città come Bologna, va molto oltre tutto questo. Lo dimostrò la reazione della nostra gente alla tragedia di Sinisa Mihajlovic, che a Bologna ha trovato nella città una seconda famiglia. Non solo, quando incontro tifosi che, commossi, mi dicono “mio padre, mio nonno sarebbero stato felici”, io capisco che cos’è davvero il Bologna Football Club: una comunità di persone che condividono gli stessi ricordi e le stesse emozioni. Per questo ritengo che il nostro dovere di custodi di questa passione curerà sempre più il rapporto tra squadra e città, tra il club e il territorio che rappresenta, lasciando tutti le iniziative che possono mettere la visibilità del calcio a servizio del tessuto sociale cittadino. Il bilancio, insomma, è più che positivo e non solo dal punto di vista sportivo e imprenditoriale. Sullo sfondo di questa emozione e avventura sta una città, una bellezza raccolta e sorprendente che incanta a ogni angolo chi come me, nonostante le radici italiane, ha sempre vissuto in un altro continente. Unicità accogliente per cultura, posizione geografica, per storia, per il carattere di voi... anzi, di noi bolognesi. Bologna, con i suoi mille anni di tradizione e università, è sempre stata aperta al mondo e chi viene da fuori non può non sentirsi abbracciato e protetto. A Bologna – cantava Lucio Dalla – non si perde neanche un bambino. Cari concittadini, voglio ringraziare ancora una volta per avermi accolto tra voi fin dal primo momento con affetto, un affetto che io e la mia famiglia ricambiamo con tutto il cuore. Questo riconoscimento è un onore di cui sarò sempre fiero, anche perché arriva prima del passaporto italiano, che farà di me anche un vostro connazionale. In conclusione, vorrei rivolgere un pensierino al grande presidente Renato Dall’Ara. Alla mezzanotte del 3 ottobre, quando il Bologna compirà 115 anni, saremo ad Anfield, uno dei più famosi stadi di calcio mondiali, dove avremo da poco affrontato il Liverpool in Champions: credo che Dall’Ara ne sarebbe orgoglioso, come tutti noi bolognesi. Grazie."

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