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FAENZA: Maxi frode su ‘bonus facciate’, sequestrati 2 milioni

CRONACA - La guardia di Finanza di Ravenna ha eseguito un sequestro preventivo per quasi 2 milioni di euro in relazione a una contestata maxi frode sui crediti di imposta per il bonus facciate. Il sequestro - spiegano le Fiamme Gialle - costituisce l'epilogo di un'articolata indagine nei confronti di una società edile di Faenza, del suo consulente fiscale, di 4 tecnici asseveratori e di 3 amministratori di condominio: tutti coinvolti a vario titolo in una presunta frode nel settore dei bonus edilizi. Secondo i riscontri dei militari, l'impresa edile attestava come già eseguite le lavorazioni appaltate dai committenti quando in realtà non era neanche stato predisposto il cantiere. L'obiettivo era quello di conseguire, mediante l'opzione 'sconto in fattura', un indebito credito di imposta da monetizzare anticipatamente attraverso la repentina cessione a ignari soggetti in buona fede. Gli approfondimenti sulla contabilità dei lavori di cantiere, hanno inoltre svelato come alcune delle opere di restauro delle facciate esterne di edifici, non venissero nemmeno eseguite o venissero realizzate solo in parte. Altre ancora presentavano importi gonfiati rispetto al valore accessibile con il beneficio fiscale. In tutto questo alcuni amministratori di condominio simulavano l'esistenza di rapporti economici per attestare spese previste nelle quotazioni finanziabili dal credito fiscale: e così contribuivano ad aumentare le remunerazioni pagabili con denaro pubblico. Ciò ha permesso l'indebita maturazione di crediti d'imposta per un valore di oltre 3 milioni di euro (di cui circa un milione di euro connesso a opere non spesabili o mai realizzate) la cui successiva alienazione ha consentito all'impresa il conseguimento di illegittimi arricchimenti patrimoniali per mezzo milione di euro.

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RAVENNA: 49enne morto nel rogo, disposta l'autopsia

CRONACA - Sarebbe di un italiano di 49 anni il corpo trovato senza vita all’interno di un appartamento a Ravenna nel quale, ieri mattina, è scoppiato un incendio. Le indagini sono portate avanti dalla Pm Silvia Ziniti che ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia sul cadavere per accertare le cause della morte. Stando ai primi riscontri la porta dell’abitazione era chiusa dall’interno, cosa che, a una prima analisi, escluderebbe la tesi di una possibile aggressione, anche se per il momento gli investigatori tengono aperte tutte le ipotesi. L’incendio si era sprigionato intorno alle 7.30 di giovedì, con una densa nube di fumo nero visibile dalla strada che ha fatto lanciare l’allarme. Tutti gli inquilini del palazzo sono stati fatti evacuare e l’immobile di trova ora sotto sequestro.

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