ROMAGNA: Sciopero dei bagnini, ombrelloni chiusi per salvare gli stabilimenti | VIDEO
ATTUALITÀ - Questa mattina è stato il giorno del tanto annunciato sciopero dei gestori degli stabilimenti balneari. Ombrelloni chiusi per protestare contro le aste per la riassegnazione delle spiagge. Siamo andati a vedere com’era la situazione a Cesenatico. Ombrelloni chiusi dalle 7.30 alle 9.30 del mattino, con i clienti che ingannano l’attesa tra una colazione, una passeggiata sul bagnasciuga e una partita a carte. Questa lo sciopero messo in atto questa mattina dal sindacato balneari per denunciare i ritardi del governo nella gestione delle aste per le spiagge. Le concessioni scadranno il 31 dicembre, ciononostante da Roma non sono ancora arrivate regole certe per i bandi con cui si dovranno riassegnare le concessioni balneari, lasciando gli operatori del settore nell’incertezza: “Ogni anno non sappiamo se l’anno dopo ci saremo – spiega il presidente dei bagnini di Cesenatico Simone Battistoni - credo che nessuna azienda possa vivere senza sapere se tre mesi dopo esisterà ancora, non è possibile” Ombrelloni chiusi a Cesenatico, così come nelle spiagge del Ravennate, per una protesta più che altro simbolica. Due ore di chiusura al mattino non sono certo una serrata ad oltranza: “L’abbiamo chiamato sciopero gentile, perché la clientela qui da noi è di famiglia e abbiamo voluto dargli il minor disagio possibile pur facendo vedere la nostra angoscia” In attesa delle decisioni del Governo si è fatta avanti la Regione che ha convocato un tavolo per fine agosto. Obiettivo: fare il punto sulle linee guida da dare ai bandi, in modo che i Comuni agiscano in maniera omogenea nella gestione delle aste. L’ultima parola resterà comunque al governo: “Non posso pensare che il governo butterà a mare tutto il sistema balneare italiano quindi sono ancora fiducioso che interverrà. Per il momento tuttavia – conclude Battistoni - ha fatto poco”