RIMINI: Balneari, sciopero con “calici alzati insieme a ospiti”
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Una protesta ferma ma 'delicata', vicina allo spirito dei romagnoli e all'insegna dell'"ospitalità" tratto distintivo del loro carattere vissuta alzando i "calici insieme" ai turisti, intorno alle 12, spiegando loro la situazione che stanno affrontando sul fronte delle concessioni balneari. Si terrà in questo modo, domani nel Riminese, il cosiddetto sciopero degli ombrelloni sa parte di Sib-Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti della provincia di Rimini. "La situazione delle spiagge è sempre più complicata- osserva Il presidente provinciale del Sib-Confcommercio, Riccardo Ripa -: a Rimini protesteremo contro questo stallo istituzionale nella maniera più vicina al nostro spirito, da sempre vocato all'ospitalità: un brindisi insieme ai nostri ospiti per chiedere una Legge a tutela delle nostre imprese". Col passare dei mesi, argomenta il presidente provinciale di Fiba-Confesercenti, Fabrizio Pagliarani "il caos non accenna a diminuire mentre i tempi per trovare soluzioni sono sempre più stringenti. In questo contesto troviamo disorientati anche i nostri ospiti e per questo, invece di chiudere gli ombrelloni, brinderemo insieme a loro, che sono la nostra unica certezza". In un quadro, osservano, segnato da "uno stallo istituzionale che si protrae da 14 anni a cui sono seguiti due anni di promesse non mantenute. Per questo come SIb-Fipe Confcommercio e Fiba Confesercenti, abbiamo deciso di dare una scossa forte, annunciando per domani, uno sciopero su tutte le spiagge italiane con la serrata degli ombrelloni per alcune ore" che nel Riminese andrà in scena 'sui generis'. "In questo contesto - concludono Ripa e Pagliarani - troviamo disorientati anche i nostri ospiti, molti dei quali frequentano le nostre spiagge, i nostri servizi, da decenni. E non potrebbe essere altrimenti. Proprio per questo, invece di chiudere gli ombrelloni, domani brinderemo insieme a loro, che sono la nostra unica certezza, cercando di spiegare una situazione che ha ormai dell'incredibile e che sembrerebbe una barzelletta, se non fosse raccontata sulla nostra pelle".