EMILIA-ROMAGNA: La Regione stanzia 40 milioni per la Salute mentale
ATTUALITÀ - La Regione Emilia-Romagna conferma anche per il 2024 lo stanziamento di 40 milioni di euro a sostegno del Piano attuativo per la salute mentale di recente approvato dalla giunta. La maggior parte di queste risorse (33,7 milioni), provenienti dal Fondo sanitario regionale, è destinata a interventi di assistenza socio-sanitaria a bassa intensità dei pazienti dei Centri di salute mentale, 820 mila euro sono assegnati al programma rivolto ai giovani tra i 12 e i 25 anni con disturbi del comportamento alimentare; altri 400 mila per la salute e il benessere delle persone all'esordio psicotico nei centri di salute mentale. Al programma regionale per i disturbi specifici dell'apprendimento vanno 565 mila euro, in particolare per la diagnosi precoce. Complessivamente 4 milioni e 230 mila euro sono riservati al Programma regionale integrato per l'assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico. Infine, 280 mila euro per la presa in carico dei bambini e ragazzi con disabilità intellettive. I fondi sono ripartiti tra tutte le Ausl della Regione in queste sette aree di intervento. "Investire nella salute mentale e nel supporto alle persone fragili è una priorità imprescindibile per la nostra Regione - commenta l'assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - È fondamentale mettere al centro il paziente offrendo percorsi di cura che rispettino la dignità e le esigenze individuali. Solo così possiamo costruire una società più inclusiva e solidale, in cui nessuno venga lasciato indietro". Il Piano, infatti, segue l'approccio terapeutico personalizzato fondato sul "Budget di Salute" - sottolinea una nota della Regione - un innovativo modello organizzativo-gestionale in campo socio-sanitario sperimentato dall'Emilia-Romagna e indirizzato non soltanto a persone con severi disturbi mentali, ma anche a chi ha bisogni socio-sanitari complessi (forte marginalità sociale, disabilità, dipendenze patologiche), che punta a mettere le persone al centro delle strategie di intervento.Tra le principali finalità, quella di limitare i ricoveri nelle strutture sanitarie attraverso il potenziamento degli interventi domiciliari.