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ROMAGNA: Indagine sull’informazione, la tv rimane al primo posto

ATTUALITÀ - La Camera di commercio della Romagna ha presentato i risultati della prima rilevazione dell’Osservatorio sul rapporto tra romagnoli e l’informazione. L’indagine, affidata all’Istituto Piepoli, è stata realizzata con interviste a un campione rappresentativo della popolazione residente nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, femmine e maschi dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età e provincia di residenza. I romagnoli si informano regolarmente e l’84% dichiara di farlo tutti i giorni, percentuale molto più alta della media nazionale. La percentuale sale all’87% per le donne, mentre per gli uomini è l’81%. I canali tradizionali (TV e giornali), sono quelli consultati principalmente per reperire le informazioni nel 44% dei casi mentre il 39% dichiara di consultare allo stesso modo i canali tradizionali e digitali. Le informazioni e le notizie divulgate sui media tradizionali sono ritenute più corrette e attendibili dal 65% degli intervistati.  La principale fonte informativa è ancora la TV, con il 77% delle preferenze. Internet è al secondo posto con il 35%, giornali e riviste sono al 26%, le radio al 7% e il passaparola di parenti o amici al 4%. Per quanto riguarda le fonti online, la metà degli intervistati usa i motori di ricerca per reperire informazioni e notizie, mentre il 41% lo fa attraverso i social media, con una netta differenza tra donne (34%) e uomini (50%). Chi usa i social media per la ricerca di notizie e informazioni preferisce Facebook, usato dal 65%, prevalentemente nella fascia di età 35-44 anni e più dalle donne che dagli uomini. Rispetto alla disinformazione, il 50% degli intervistati non ha mai creduto a una fake news e il 47% ritiene che siano più presenti sui canali digitali. L’intelligenza artificiale è conosciuta, almeno per sentito dire, per l’85% dei partecipanti, ma solo il 17% pensa che migliorerà la qualità dell’informazione mentre il 47% ritiene che potrebbe peggiorarla e il 36% che non avrà nessun effetto in termini di qualità.

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BOLOGNA: Il Comune espone la bandiera palestinese | FOTO

ATTUALITÀ - Il Comune di Bologna ha deciso di esporre la bandiera della Palestina. "Come sindaco di un Comune storicamente schierato per la Pace la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani - dice il sindaco Matteo Lepore - è per me doveroso prendere posizione così come agire per garantire la maggiore coesione sociale possibile nella nostra città. Per questo esporremo a Palazzo D'Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina. Prendiamo parte in favore delle vittime e dei diritti umani, ancora una volta quindi. Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla. L'attuale Governo israeliano deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo. Quando questo avverrà e sarà ripristinato pienamente il diritto internazionale, esporremo accanto alla bandiera palestinese anche quella israeliana", sottolinea il primo cittadino. "Perché per aprire alla possibilità di nuovo di avere due Stati, come in tanti spesso affermiamo, occorre avere anche due popoli e questo per quello che i palestinesi stanno subendo rischia di non potere più accadere. Sin dal primo momento, Bologna ha voluto esprimere con forza il suo impegno per la costruzione di un percorso di pace in Palestina, a partire dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Non solo non si sono fermate le bombe, ma l'escalation militare israeliana di questi giorni ha portato ad una ulteriore strage di civili inermi, molti dei quali bambini. Ogni limite è stato superato così come denunciato dalle principali istituzioni internazionali, Nazioni Unite e Europa compresa. Dobbiamo evitare – conclude - che il confronto su una questione così importante possa assumere ulteriori forme violente e aprire nuovi spazi democratici di partecipazione, anche per questo motivo come Comune decidiamo di fare un ulteriore passo in avanti mettendo a disposizione spazi comunali per ospitare questa discussione e manifestare in modo non violento". A tutti gli israeliani e alle persone di religione ebraica "che vivono e studiano nella nostra città va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano".

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RIMINI: Approvato l'ampliamento del quartiere fieristico | VIDEO

ATTUALITÀ - Il Consiglio Comunale di Rimini ha segnato una svolta storica per la città approvando l'accordo territoriale per l'ampliamento del polo fieristico riminese. Con un ampio consenso di 22 voti favorevoli, 4 astensioni e nessun voto contrario, la proposta è stata accolta con entusiasmo, sottolineando l'importanza strategica di questa infrastruttura per la crescita economica e sociale del territorio. L'accordo, che sostituisce e integra il precedente sottoscritto con la Provincia di Rimini nell'agosto 2020, permette alla società Italian Exhibition Group (IEG) di espandere gli spazi espositivi del quartiere fieristico di ulteriori 26.000 metri quadrati, aggiungendosi ai già esistenti 166.000 metri quadrati. Questo ampliamento non solo risponde alla crescente domanda di manifestazioni fieristiche, ma introduce nuove funzioni ricreative e di spettacolo, con la possibilità di organizzare eventi anche all'aperto. Uno degli elementi più innovativi del progetto è la realizzazione di una nuova arena circolare, una cupola con una capienza stimata di 20.000 persone. Questa struttura polivalente consentirà di ospitare una vasta gamma di eventi, dalle fiere internazionali ai concerti, dalle conferenze ai grandi spettacoli, consolidando Rimini come centro nevralgico per eventi di rilievo. L'ampliamento del polo fieristico riminese rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo economico della città e dell'intera regione. Le fiere sono catalizzatori di affari e innovazione, attraggono investimenti, favoriscono il turismo e creano opportunità di lavoro. L'incremento degli spazi espositivi e la nuova arena circolare sono destinati a potenziare l'attrattività internazionale di Rimini, rafforzando il suo ruolo nel panorama fieristico globale. Miglioramenti Infrastrutturali e Ambientali L'accordo territoriale tiene in grande considerazione il contesto urbano e le esigenze dei residenti. Gli ampliamenti previsti saranno accompagnati da significativi miglioramenti nell'accessibilità e nella viabilità della zona fieristica. Tra i progetti in fase di valutazione vi sono il prolungamento del Metromare, una variante della Statale 16 e la realizzazione di un nuovo casello autostradale in prossimità della Fiera, in collaborazione con Autostrade e Regione. Un altro aspetto cruciale è l'incremento delle dotazioni di parcheggi, essenziale per gestire l'afflusso di visitatori e garantire una viabilità sostenibile. Questi interventi infrastrutturali sono pensati per integrare armoniosamente l'espansione fieristica nel tessuto urbano, minimizzando l'impatto ambientale e migliorando la qualità della vita dei cittadini. Oltre all'accordo territoriale, il Consiglio Comunale ha approvato con 22 voti favorevoli, 1 contrario e 3 astensioni, il nulla osta al rilascio del permesso di costruire convenzionato in deroga. Questo consentirà a IEG di procedere rapidamente con un primo ampliamento mediante la realizzazione di padiglioni temporanei, operativi già a partire dall'autunno. La seduta ha visto anche l'approvazione della conferma al documento unitario 2023 e del protocollo di intesa per la costituzione del gruppo industriale Tpl in Emilia Romagna, con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 8 astenuti. Queste deliberazioni testimoniano una visione comune di sviluppo e innovazione che permea le scelte strategiche del Consiglio Comunale. L'ampliamento del polo fieristico riminese non è solo un investimento in infrastrutture, ma una scommessa sul futuro di Rimini e della sua comunità. Questo progetto ambizioso aprirà nuove prospettive, consolidando la città come un punto di riferimento per eventi di scala internazionale. L'impegno del Consiglio Comunale e la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti saranno determinanti per trasformare questa visione in una realtà prospera e sostenibile. Rimini è pronta a raccogliere questa sfida, proiettandosi verso un futuro di crescita e innovazione.

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RIMINI: Torna Santarcangelo Festival, l'arte riflette sul mondo di oggi | VIDEO

ATTUALITÀ - Con oltre 170 appuntamenti in programma e trenta compagnie da tutto il mondo, torna dal 5 al 14 luglio Santarcangelo Festival, la rassegna diffusa e multidisciplinare tra le più importanti del Paese, al teatro contemporaneo, alla danza e alle arti performative Più di 30 compagnie italiane e internazionali, oltre 170 appuntamenti, fra spettacoli, talk, workshop e djset e 10 giorni per trasformare, per la 54esima volta, un borgo medievale fra Rimini e Forlì-Cesena nel cuore pulsante di un dialogo necessario tra arte e realtà sociale. Torna dal 5 al 14 luglio Santarcangelo Festival, la rassegna diffusa e multidisciplinare tra le più importanti del Paese, dedicata al teatro contemporaneo, alla danza e alle arti performative. Tanti gli appuntamenti da non perdere, con rave, cerimonie funebri e pratiche decoloniali tra le ritualità che creano uno spazio comune al centro delle mediazioni artistiche proposte quest'anno. “While we are here”, mentre siamo qui, invece, il titolo scelto per la 54esima edizione, preso in prestito da uno dei lavori che saranno presentati al festival, firmato dall'artista belga Lisa Vereertbrugghen, “Nel suo spettacolo Lisa lavora sul concetto di comunità e di come questa si può creare tramite la danza -spiega Tomasz Kirenczuk, direttore artistico al terzo anno da curatore, da poco riconfermato fino al 2026-. Ci ha influenzato molto nel modo di pensare di questo festival, molti artisti e artiste si concentrano molto sul dove siamo e come viviamo questo momento in cui siamo insieme. Fuori dal festival succedono molte cose, anche molto violente, e non possiamo dimenticarcene. Allora la domanda è: cosa succede mentre siamo qui ad assistere uno spettacolo e cosa succede al di fuori di questa esperienza”.

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CESENA: "La cultura del noi", la storia di Orogel nel libro di Magnani | FOTO

ATTUALITÀ - “La cultura del noi”, edito da Mondadori Electa e scritto dalla giornalista Letizia Magnani, in libreria dal 28 maggio, è il racconto di una storia di tradizione, d’amore e di cooperazione agricola, unica nel suo genere, che non ha uguali in Italia. Sono, infatti, le vicende delle persone che gravitano attorno al mondo Orogel, che hanno contribuito a farlo diventare il primo produttore di verdure surgelate in Italia, unitamente alle peculiarità del territorio in cui nacque oltre 50 anni fa, al rispetto e all’attento lavoro di selezione delle materie prime, e all’attenzione costante alla qualità, le protagoniste del primo libro dedicato alla realtà consortile romagnola. Attraverso le memorie di Bruno Piraccini, fra i fondatori di Orogel e oggi presidente, e delle altre donne e uomini di Orogel, il volume narra un’avventura di successo. Un’impresa che dal 1967 ha a che fare con l’etica del lavoro e la fatica, con la tradizione e l’innovazione, con la terra e la cultura contadina, con l’intuizione e la passione, ma anche con la solidarietà e con la capacità di costruire ricchezza collettiva. La “cultura del noi” è quella che si respira nel Gruppo Orogel, oggi leader di mercato nel settore delle verdure surgelate sia nel retail sia nel food service. Una posizione costruita in oltre cinquant’anni grazie a un costante impegno nella ricerca, nello sviluppo tecnologico, nella valorizzazione della cucina italiana e nel rispetto della natura e delle sue regole. In queste pagine emerge come, grazie alla collaborazione di tutti - quel noi che si cita nel titolo e che è il cuore dell’impegno e del modus operandi di Orogel - sia stato possibile realizzare un sogno che poi è diventato una missione e una promessa: portare sulla tavola degli italiani le meraviglie offerte dalla natura, abilmente conservate e protette dal freddo.

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