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BASKET: Si separano le strade di Forlì e di Shawn Dawson

SPORT - Shawn Dawson non è più un giocatore dell'Unieuro Forlì: a darne notizia è stato proprio il club biancorosso, mettendo così fine al periofo di convivenza tra tre stranieri che si era avuta nel roster di coach Martino dopo l'ingaggio di Perkovic: "Pallacanestro Forlì 2.015 - si legge nella nota diffusa dalla società romagnola - comunica di aver raggiunto un accordo per la transazione del contratto con l'atleta Shawn Dawson. La società biancorossa ringrazia il giocatore e formula il più sincero augurio per il prosieguo della carriera".

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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, la Regione alza le tasse per garantire i servizi

ECONOMIA - “Avendo preso atto che il bilancio 2024 della nostra sanità si chiuderà con 200 milioni di squilibrio a causa dei mancati trasferimenti del fondo sanitario nazionale, si rende necessario un contributo straordinario per salvaguardare il diritto alla salute degli emiliano-romagnoli”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, presentando oggi la manovra di bilancio 2025/2027 che genererà, a regime, un maggior gettito di circa 400 milioni di euro, agendo sulle leve fiscali di cui dispone l’ente locale: l’addizionale regionale Irpef, i ticket, l’Irap e il bollo auto (questi ultimi solo dal 2026). Gli aumenti, però, saranno parametrati in base al reddito di cittadini e famiglie, con l’obiettivo - precisa l'ente - di salvaguardare le fasce più deboli. “Quella che presentiamo è una delle più forti manovre a tutela della sanità pubblica della storia di questa Regione”, aggiunge il governatore. “Questa Regione non farà passi indietro e continuerà a fare tutto il possibile per salvaguardare e migliorare il proprio sistema sanitario regionale. Come dimostrano i dati sulla mobilità sanitaria, non siamo noi chiamati a tagliare la nostra offerta, ma è il sistema Paese a dover aumentare la propria”. Inoltre, prosegue il presidente della Regione, “prevediamo un incremento del Fondo per la non autosufficienza di 150 milioni nel triennio: ci vogliamo prendere cura come comunità della nostra componente più fragile come gli anziani non autosufficienti e le persone con disabilità”. “Ritoccare le leve fiscali non è una scelta che facciamo a cuor leggero- conclude de Pascale-, ne comprendiamo l’impatto e il sacrificio per famiglie e cittadini: per questo ne abbiamo parametrato il più possibile l’effetto in base al reddito, cercando di salvaguardare quelli più bassi. Ma credo sia un dovere di chi governa e amministra quella di saper prendere scelte coraggiose per difendere diritti e valori in cui crediamo e su cui si basa la storia dell’Emilia-Romagna”.   Le priorità di intervento In cima alla lista resta la tutela della sanità pubblica: da un lato proseguendo nella vertenza aperta con il Governo per un adeguato finanziamento al Servizio sanitario, dall’altro avviando una riforma del sistema regionale che punti sulla prevenzione, l’organizzazione dell’offerta e il governo di una domanda sanitaria sempre più appropriata, riducendo sprechi economici e di tempo. A questo si affianca un finanziamento senza precedenti del Fondo per la non Autosufficienza: +85 milioni già nel 2025, altri 25 milioni in più nel 2026 e nel 2027, per una crescita triennale di 135 milioni di euro. Risorse necessarie, dato che le persone non autosufficienti in Emilia-Romagna oggi sono 220mila e nei prossimi 20 anni potrebbero diventare quasi 370mila. Già oggi l’Emilia-Romagna è la regione con il Fondo più alto di tutta Italia: nel 2025 toccherà quasi i 570 milioni di euro. Sul versante della messa in sicurezza del territorio viene raddoppiata la quota dedicata alla manutenzione di fiumi, costa e frane, che passano da circa 24 a 50 milioni l’anno già dal 2025. Trasporto pubblico locale: dal 2025 si prevede uno stanziamento più alto di 15 milioni di euro, con un aumento progressivo nel corso del triennio, che cerca di ovviare al sottofinanziamento endemico del sistema, che sta generando criticità enormi alle aziende, ai territori e ai cittadini. Inoltre, già dal prossimo bilancio preventivo verranno stanziati 9 milioni di euro per il fondo per l’affitto e altri 30 milioni nel prossimo triennio per implementare ed efficientare il patrimonio di edilizia residenziale pubblico. Verranno potenziati anche i servizi educativi, per l’inclusione scolastica e la conciliazione vita-lavoro con un piano di abbattimento delle rette e delle liste d’attesa dei nidi 0-3 anni con un impiego ulteriore delle risorse Fse-Plus 2021-27. Garantiti anche maggiori contributi per i centri estivi e il sostegno all’inclusione degli studenti con disabilità. Infine, priorità del bilancio 2025-27 è il cofinanziamento dei programmi regionali dei fondi europei 2021-2027, quale leva di investimento e motore di sviluppo economico e sociale dell’intero territorio regionale. Si tratta di quasi 200 milioni di euro di risorse regionali che insieme ai 77 milioni del Fondo sviluppo e coesione permettono di utilizzare appieno le risorse europee (Fse plus, Fesr e Sviluppo rurale) e finanziare progetti per la buona occupazione e le competenze delle persone e l’inclusione sociale, la transizione ecologica e digitale delle imprese, la ricerca e innovazione, lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agroalimentare e per il contrasto alle disparità territoriali, mettendo la montagna e le aree interne al centro delle politiche di sviluppo.   La manovra e gli aumenti Dopo quasi 20 anni senza aumenti, verrà maggiorata l’addizionale regionale Irpef per il terzo e il quarto scaglione di reddito (28-50mila euro e sopra i 50mila), con un obiettivo di gettito di circa 200 milioni di euro. Verranno rivisti i ticket per alcune prestazioni, in particolare quelle farmaceutiche, introducendo adeguate soglie di salvaguardia: l’obiettivo è di recuperare 50 milioni già dal 2025, che diventeranno 70 milioni a regime. Riguardo all’Irap, l’aliquota base è oggi pari al 3,9% e verrà applicata una maggiorazione omogenea dello 0,3%, operativa dal 2026, con l’obiettivo di un gettito di circa 100 milioni. Infine, verrà aumentato del 10% il bollo auto, in una regione – l’Emilia-Romagna – che non ha mai applicato alcuna maggioranza alla tassa automobilistica: il gettito passerà da 500 a 550 milioni, a partire dal 2026.

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BOLOGNA: Festini e cocaina, al via processo d'appello per nove imputati

CRONACA - E' cominciato giovedì mattina davanti alla Corte d'appello di Bologna il processo di secondo grado, per nove imputati, nato dall'inchiesta di carabinieri e Procura chiamata 'Villa Inferno', dal nome della casa in cui si sarebbero tenuti festini a base di sesso e cocaina. In primo grado erano state nove le condanne in abbreviato, la più alta a quattro anni e due mesi, tre i patteggiamenti (tra cui l'ex candidato della Lega Luca Cavazza, un anno e otto mesi con la condizionale), una persona assolta, un rinvio a giudizio e un irreperibile. Al termine del processo, per diversi imputati, non per tutti, erano caduti i reati legati alle prestazioni sessuali di una 17enne in cambio di soldi e droga e per molti era stato ridimensionato anche lo spaccio, riqualificato nell'ipotesi di lieve entità. La pg Antonietta Di Taranto ha chiesto quasi per tutti la conferma della condanna di primo grado, mentre per due imputati per i quali era caduto il reato di induzione alla prostituzione e per i quali era stata la stessa Procura a formulare l'appello, l'accusa ha chiesto nuovamente di riconoscere il reato e di conseguenza un aumento di pena (basandosi sulle richieste di condanna del pm di primo grado) . Nella prossima udienza, già fissata al 10 aprile, parleranno i difensori degli imputati, dopodiché la Corte dovrebbe ritirarsi in camera di consiglio per decidere la sentenza. Alcuni degli imputati sono assistiti dagli avvocati Gabriele Bordoni, Matteo Murgo, Marco Sciascio e Giulia Maria Bellipario.

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EMILIA-ROMAGNA: Vertenze Berco, la Regione al tavolo di crisi e l’azienda diserta l’incontro | FOTO

ATTUALITÀ - “La Regione Emilia-Romagna sarà come non mai a fianco delle lavoratrici, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali per tutte le scelte che andranno a intraprendere. Ora non è il momento dell’equidistanza: io credo che in questa situazione occorra difendere quello che è un patrimonio collettivo, la capacità produttiva di Berco e il futuro dei suoi dipendenti”. Così l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, intervenendo oggi pomeriggio a Roma durante il Tavolo convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla crisi della Berco Spa di Copparo (Ferrara), la cui proprietà nei giorni scorsi ha disdetto unilateralmente gli accordi integrativi e riaperto una procedura di licenziamento collettivo per 247 dipendenti, che si uniscono ai 153 che già avevano optato per un’uscita volontaria. All’incontro ministeriale, disertato dai vertici dell’azienda ferrarese specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro di macchine movimento terra cingolate, hanno partecipato le istituzioni (Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto, Comuni di Copparo e Castelfranco Veneto), le organizzazioni sindacali locali, regionali e nazionali nonché i rappresentanti dei lavoratori. “La scelta dei vertici di Berco- ha aggiunto Paglia- di non partecipare oggi è inqualificabile. Si tratta di una mancanza di rispetto per le Istituzioni che ha pochi precedenti. Questo atteggiamento e queste scelte non possono essere subiti passivamente. È indispensabile che il ministro Adolfo Urso intervenga direttamente presso la proprietà, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp, per avere un chiarimento sulle scelte aziendali e sul loro rapporto col nostro Paese. Se ThyssenKrupp intende rimanere a Copparo si parli di investimenti e occupazione, altrimenti lo dica e continueremo in un altro modo, ma non si può andare avanti così”. A seguito del tavolo, il ministro Urso, a nome del Governo ha chiesto di incontrare i vertici della multinazionale tedesca ThyssenKrupp per affrontare le prospettive del gruppo in Italia. “Occorre in tutti i modi- ha concluso Paglia- scongiurare un precipizio sociale. Non dobbiamo dimenticare che questa situazione insiste su un territorio, la provincia di Ferrara, particolarmente complesso: perdere una realtà produttiva come quella e un livello simile di occupazione in questo territorio è per noi intollerabile. Ogni mossa utile per scongiurare esisti nefasti va fatta ora”.

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CALCIO: Bologna, rinnovato il contratto a Giovanni Sartori fino al 2027

SPORT - Il Bologna ha annunciato il prolungamento del contratto di Giovanni Sartori, responsabile dell’area tecnica, fino al 30 giugno 2027. Il presidente Joey Saputo ha sottolineato come questo rinnovo garantisca continuità al progetto tecnico, mentre Claudio Fenucci ha evidenziato come il lavoro di Sartori abbia contribuito al salto di qualità della squadra, divenuta negli ultimi anni una delle realtà più consolidate del panorama calcistico italiano grazie anche alla qualificazione alla Champions League ottenuta nella passata stagione. Sartori, entusiasta di proseguire il suo lavoro, ha ringraziato il presidente, l’ad, la città e i tifosi per il supporto ricevuto, esprimendo la sua volontà di continuare il percorso intrapreso con il Bologna.

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