RIMINI: Buttafuori uccise pompiere, decisi 400mila euro per il padre | VIDEO
CRONACA -
Quattrocentomila euro è l’importo del risarcimento che il giudice per le indagini preliminari di Rimini, Vinicio Cantarini, ha disposto in favore di Claudio Tucci, padre di Giuseppe, il 34enne vigile del fuoco ucciso a pugni da un addetto alla sicurezza della discoteca Frontemare di Miramare, Klajdi Mjeshtri, l’11 giugno 2023, al termine di una lite per futili motivi. Il risarcimento è stato stabilito nelle motivazioni della sentenza di condanna di primo grado, che ha visto Mjeshtri condannato a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato dalla minorata difesa. La battaglia legale non è, tuttavia, conclusa. I familiari di Tucci – madre, sorella, compagna e figlio minorenne – inizieranno ora una causa civile, con richiesta di risarcimento che potrebbe arrivare a quasi un milione di euro. Il locale Frontemare, che non è stato coinvolto nel processo penale, si è costituito parte civile e ha coinvolto la propria compagnia assicurativa, che parteciperà al processo civile. Il giudice, nelle motivazioni della sentenza, ha analizzato le testimonianze di due 'buttafuori' e di un amico di Mjeshtri, riscontrando incongruenze e contraddizioni nelle loro versioni. Secondo la ricostruzione del gip, l’imputato avrebbe colpito Tucci con 4-5 pugni, senza però continuare l’aggressione dopo la caduta della vittima. Alla luce delle prove, il giudice ha escluso l’omicidio volontario, considerando l’evento come omicidio preterintenzionale, poiché Mjeshtri non avrebbe potuto prevedere la morte di Tucci come conseguenza dei suoi atti. I difensori di Mjeshtri non sembrano intenzionati a fare ricorso in Appello, mentre i genitori di Tucci devono ancora decidere se proseguire con il secondo grado di giudizio.