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Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Affitti brevi, contrasto in Commissione su progetto di legge | VIDEO

EMILIA-ROMAGNA: Affitti brevi, contrasto in Commissione su progetto di legge | VIDEO

POLITICA - In Commissione Territorio è stato illustrato il progetto di legge regionale sugli affitti brevi, suscitando una netta contrapposizione tra i relatori. Simona Larghetti (AVS), relatrice di maggioranza, ha difeso la legge come uno strumento di equità sociale, capace di rispondere alle diverse necessità dei Comuni in base alle peculiarità territoriali. In particolare, ha sottolineato l’importanza di offrire ai Comuni flessibilità nella gestione della tensione abitativa e della ricettività turistica. Al contrario, Francesco Sassone (FdI), relatore di minoranza, ha criticato il provvedimento definendolo privo di specifiche e finalità chiare, lamentando la mancanza di dati sul reale impatto degli affitti brevi sul mercato abitativo. Sassone ha anche contestato il rischio di una lesione del diritto di proprietà privata, accusando la legge di penalizzare i proprietari di singoli appartamenti destinati a locazione breve. Il progetto prevede una nuova classificazione urbanistica per gli immobili destinati agli affitti brevi, stabilendo che spetterà ai Comuni definire dove tale attività sarà consentita o limitata. Inoltre, gli immobili dovranno rispettare rigorosi standard di sicurezza e qualità edilizia, mentre i Comuni potranno modulare i contributi di costruzione in base ai cambi di destinazione d’uso. L’iter della legge sugli affitti brevi continuerà martedì 11 novembre con l’udienza conoscitiva con gli stakeholders, mentre mercoledì 19 novembre è prevista la discussione generale. L’esame dell’articolato avverrà mercoledì 26 novembre, al termine il provvedimento verrà licenziato in vista del passaggio finale dell’Aula dell’Assemblea legislativa.

Thumbnail BOLOGNA: De Pascale, sfratto un "fallimento della Repubblica"

BOLOGNA: De Pascale, sfratto un "fallimento della Repubblica"

"Siamo davanti a un fallimento della Repubblica. Uso la parola Repubblica perché sottintende tutti: il Comune, la Regione, il Governo, lo Stato. Quando viene frantumato un muro davanti a bambini che resteranno traumatizzati per sempre; quando una famiglia che paga l'affitto regolarmente non trova una casa nel mercato; quando, insomma, non c'è una soluzione per l'abitare, significa che la risposta collettiva delle istituzioni non è stata efficace". Così il presidente dell'Emilia-Romagna, Michele De Pascale, commentando in un'intervista al Quotidiano Nazionale lo sfratto di Bologna nel quale è stato anche sfondato un muro a martellate. "Non lo è stata - aggiunge - nel costruire le case, nell'abitare sociale, nelle regole, nelle norme urbanistiche, nella modalità con cui è arrivato lo sfratto, nel dialogo con la famiglia. Qualcosa non ha funzionato. Oggettivo". Sul tema, "stiamo lavorando su tre leve. La prima: entro l'anno una legge sugli affitti brevi, che dia strumenti per stabilire una quota percentuale di unità destinate, requisiti, limitazioni e contributi di costruzione". La seconda: "un accordo con la Bei da 300 milioni in cui la Regione si indebita per conto dei Comuni con l'obiettivo di ristrutturare il patrimonio sfitto". La terza: "l'ingaggio del privato. Sia potenziando e ampliando la possibilità delle imprese di creare foresterie aziendali, visto che ora la norma è troppo restrittiva; sia sostenendo le imprese che vogliono realizzare immobili vincolati all'affitto sociale, un affitto di lungo periodo". Per De Pascale, "a livello nazionale ci muoviamo in una totale assenza di politiche. Non solo sugli affitti brevi il Governo non esiste, ma adesso discutono pure Forza Italia e Lega. Se la Regione Emilia-Romagna movimenta 300 milioni sul tema, l'Italia quanto potrebbe fare? Anche sui fondi per l'affitto".

Thumbnail CESENA: Pestaggio in centro, la denuncia del Sindaco, "Non una semplice rissa ma squadrismo" | VIDEO

CESENA: Pestaggio in centro, la denuncia del Sindaco, "Non una semplice rissa ma squadrismo" | VIDEO

L'aggressione violenta avvenuta nella notte tra l'11 e il 12 ottobre in Corso Mazzini a Cesena è stata discussa in Consiglio comunale. Il Sindaco è intervenuto per denunciare l'episodio in cui un cittadino albanese, che vive e lavora in città, è stato pestato da un gruppo di giovani. La vittima ha riportato ferite gravi, tra cui la rottura dello zigomo e la perdita di denti, con una prognosi di 30 giorni. "Non è un fatto normale per la nostra città e non dobbiamo abituarci", ha detto il Sindaco, definendo l'accaduto come "violenza di gruppo" e quindi "politica". Il Sindaco ha incontrato la vittima, che ha raccontato che l'aggressione è partita dopo un insulto razzista rivolto a un suo amico di colore. Nel suo discorso, Lattuca ha respinto con forza l'idea che si sia trattato di una rissa tra ragazzi: "Al pronto soccorso ne è finito uno solo, con ossa rotte e denti caduti. La violenza di gruppo è un atto contro una persona sola". Secondo il primo cittadino, gli elementi noti, come il "saluto romano, inneggiare ‘Duce! Duce!’ e le scritte ‘Gioventù folgorante’ sulle magliette", indicano una chiara matrice politica dietro il gruppo. "Tecnicamente, attaccare in tanti una sola persona e inneggiare al Duce è squadrismo," ha affermato, sottolineando la gravità inedita dell'episodio per Cesena. Il Sindaco ha espresso piena fiducia nelle indagini e ha chiesto ai cittadini che hanno visto qualcosa di aiutare le forze dell'ordine. Ha infine auspicato una condanna unanime da parte del Consiglio comunale: "Se i fatti verranno confermati, la nostra posizione comune dovrà essere la condanna, senza minimizzare. Il silenzio è dei colpevoli".


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