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Thumbnail BOLOGNA: Lavori quasi finiti al Navile, a bando 33 appartamenti | VIDEO

BOLOGNA: Lavori quasi finiti al Navile, a bando 33 appartamenti | VIDEO

POLITICA - Aperto fino a fine febbraio un bando per l’affitto, a canone concordato, di 33 nuovi appartamenti di Acer, in fase di ultimazione, all’ex mercato ortofrutticolo del quartiere Navile, a Bologna. “Saranno destinati alla cosiddetta fascia grigia, cioè chi non riesce a permettersi né un affitto e né una casa popolare”, spiega la vicesindaca Aperto a Bologna, fino a fine febbraio, il bando per 33 abitazioni di edilizia sociale tra via Bassani e via Masina, al Navile. I lavori al cosiddetto “lotto G1” all’ex mercato ortofrutticolo del quartiere sono in fase di ultimazione. “Adesso stiamo facendo le sistemazioni esterne, da qua a fine gennaio, inizi febbraio, per poi poter fare l’oper day e la consegna già ad aprile” assicura il presidente di Acer, Marco Bertuzzi, che aggiunge: “Gli alloggi vanno da 52 a 88 metri quadri, a canone calmierato per Isee che vanno da 9.630 euro in su, secondo i requisiti regionali. È un’opportunità in questo momento unica -continua- perché parliamo di un canone medio di 500 euro”. Composto da quattro corpi di fabbrica, l’edificio si sviluppa su tre e quattro piani, con cappotto e serramenti ad alte prestazioni, appartamenti accessibili, ascensori e piatti doccia a raso. “Il bando lo abbiamo costruito insieme ad Acer, ma anche ai sindacati di inquilini, coi quali negli anni abbiamo ragionato anche su specifiche condizioni di criticità -spiega la vicesindaca, con delega alla casa, Emily Clancy – e quindi è un bando rivolto alla cosiddetta fascia grigia, cioè chi non riesce ad accedere alla casa popolare o agli attuali prezzi di mercato. Possono partecipare inoltre lavoratori dipendenti ma anche atipici e ci sono punteggi specifici per donne che escono da situazioni di violenze di genere. Diciamo che abbiamo davvero costruito un avviso -conclude Clancy – che risponde alle necessità della città in questo momento”.

Thumbnail BOLOGNA: La bandiera di Israele esposta dal sindaco divide anche la maggioranza | VIDEO

BOLOGNA: La bandiera di Israele esposta dal sindaco divide anche la maggioranza | VIDEO

La scelta del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di esporre sul palazzo del Comune la bandiera di Israele di fianco a quella della Palestina, divide anche all’interno della sua maggioranza. Critiche su questa decisione sono arrivate infatti arrivate da Coalizione Civica, il movimento di cui fa parte la vicesindaca Emily Clancy, duramente contestata dai Giovani Palestinesi, durante l’ultima manifestazione in favore di Gaza La bandiera di Israele, esposta su Palazzo d’Accursio insieme a quella palestinese e della pace, divide e fa discutere anche all’interno della stessa maggioranza comunale. “Non condividiamo questa scelta. Anche se non dubitiamo che il sindaco Matteo Lepore sia mosso da buone intenzioni e dall’auspicio che si arrivi a una pace duratura. Il diritto internazionale non è stato affatto pienamente ripristinato” ha scritto in una nota Coalizione Civica, formazione alleata a sinistra del Pd, di cui fa parte la vicesindaca Emily Clancy. “La posizione del movimento è molto chiara -spiega la vice di Lepore-. Il sindaco ha fatto questa scelta perché l’aveva annunciata ai tempi per il cessate il fuoco, noi abbiamo detto cosa ne pensiamo”. La presa di posizione arriva in concomitanza con la manifestazione di domenica, dei Giovani Palestinesi, per festeggiare la tregua a Gaza. Almeno duecento i partecipanti, che con scritte e striscioni hanno puntato il dito sulle posizioni finora tenute dal Comune, con riferimenti in particolare al sindaco e alla sua vice. “È fonte di dolore vedere il proprio nome accostato alla parola “sionista” -commenta Clancy -. Né io né il sindaco lo siamo, c’è anzi un impegno per il popolo palestinese e e per la costruzione della pace. In questo momento il nostro dovere è promuovere condizioni di dialogo e di pace. Inviterei tutte e tutti a concentrarci su questo obiettivo”.

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EMILIA-ROMAGNA: Patto con la Toscana per sognare le Olimpiadi 2036 | VIDEO

E’ stato siglato ieri il patto tra la regione Emilia-Romagna e la Toscana, uniti per fare fronte comune su tanti temi che riguardano il governo dei rispettivi territori. Tra gli obiettivi anche il sogno olimpico. Sanità e trasporti, ma anche la gestione unica dell’emergenza alluvioni e un sogno per il 2036. Questi sono i punti fondamentali dell’accordo firmato ieri dai presidenti di Emilia-Romagna e Toscana. Una lettera di intenti che ha in cima all’agenda il sistema sanitario, con la necessità di creare un fronte comune per garantire la qualità dei servizi ai cittadini. Ma non solo: un altro capitolo importante è quello legato ai trasporti e al rilancio della rete ferroviaria: "La linea Firenze-Ravenna si interrompe a Faenza – spiega Michele de Pascale – fino a Faenza è competenza della Toscana, da Faenza a Ravenna è competenza dell’Emilia-Romagna. Ma un cittadino non percepisce il cambio di regione, né un turista che vuole visitare Firenze e Ravenna percepisce il cambio di regione. Quindi, gestire tutta quella linea in modo univoco, sia dalla Toscana che dall’Emilia-Romagna, potrebbe cambiare radicalmente la funzionalità per cittadini e turisti" C’è poi un sogno: quello delle Olimpiadi del 2036, che le regioni vorrebbero candidarsi a ospitare insieme: "Potrebbe davvero unire le nostre regioni per offrire impianti sportivi ed eventi che valorizzino i nostri territori anche sul piano ambientale attraverso lo sport – conclude Giani – perché sentiamo che il nostro territorio è decisivo per l’Italia intera. L’omogeneità dei sistemi economici, sanitari e dei servizi che riusciamo a offrire fra Toscana ed Emilia-Romagna rappresenta una guida per tutto il Paese"


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