30 GIUGNO 2025

11:52

NOTIZIA DI POLITICA

DI

355 visualizzazioni


30 GIUGNO 2025 - 11:52


NOTIZIA DI POLITICA

DI

355 visualizzazioni



SANTARCANGELO DI R.: Ministero declassa il Festival, Allegni, “è ingiustificabile” | VIDEO

Scontro politico attorno il declassamento del Santarcangelo Festival da parte del Ministero della Cultura. Da anni criticata da esponenti locali del centrodestra, la manifestazione viene difesa a spada tratta dall’amministrazione comunale e dall’assessora regionale Gessica Allegni che chiede al governo chiarimenti.

 

A pochi giorni dall’avvio del più antico festival teatrale italiano dedicato alle performance contemporanee, arriva una doccia fredda per gli organizzatori del Santarcangelo Festival. Il Comune romagnolo ha infatti annunciato il dimezzamento del punteggio da parte della Commissione progetti del ministero della Cultura.

“Siamo rimasti molto colpiti”, dice l’assessora regionale alla Cultura Gessica Allegni, “perché è un festival che ha una qualità artistica, una longevità un riconoscimento di rilievo internazionale indiscutibili”.

La manifestazione viene ogni anno criticata da esponenti politici di centrodestra per i suoi contenuti. Il sindaco Filippo Sacchetti attacca il governo: “questa decisione è tutta politica. Tira una brutta aria”, dice. Per la deputata di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo, invece, “quella del ministero è una scelta culturale, non censoria”. La Regione vuole vederci chiaro. “Valuteremo anche come agire in tutte le sedi se ci fossero altri casi simile a questo dove pare che si voglia colpire proprio il festival”, aggiunge l’assessora, per la quale la cultura non deve essere mai assoggettata al potere di turno: “Credo che garantire la massima libertà, l’espressione artistica, sia un dovere delle istituzioni”.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

EMILIA-ROMAGNA: "Spopolamento inevitabile", preoccupa il futuro della aree interne | VIDEO

Preoccupano le informazione contenute nel piano del governo sul rilancio della aree interne del paese. In alcune zone il declino viene definito “irreversibile”. Se ne è parlato anche in Regione «Un percorso di spopolamento irreversibile» per aree che «hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un processo di cronicizzazione del declino e dell’invecchiamento». È quanto si legge a pagina 45 del Piano Strategico delle Aree Interne, pubblicato pochi giorni fa dal Governo e contenente le linee guida per contrastare lo spopolamento delle zone interne del Paese. Il documento, oltre a illustrare i fondi stanziati – 310 milioni di euro per il periodo 2021-2027 – suddivide le aree interne in base agli obiettivi demografici: da un lato quelle su cui si può puntare per una inversione di tendenza, dall’altro quelle in cui il declino demografico viene considerato inevitabile. Un quadro che preoccupa Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Il nuovo piano del Governo legittima la rassegnazione», ha dichiarato in aula. In Emilia-Romagna, le aree interne comprendono circa 130 comuni, per un totale di oltre mezzo milione di abitanti, pari al 12% della popolazione regionale. Nel documento governativo non è specificato quali comuni rientrino esattamente nelle aree a rischio di spopolamento, ma preoccupa l’approccio, che sembra andare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in alcune zone montane: nel biennio 2022-2023, si contano 100.000 nuovi residenti nelle aree montane a livello nazionale. Il rischio, secondo molti, è quello di sovraccaricare le città. «Il futuro dell’Italia non può essere scritto solo lungo le dorsali metropolitane – ha spiegato Fabbri –. Le aree interne coprono il 60% del territorio nazionale e rappresentano un patrimonio da valorizzare, con investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione e digitale».