27 GIUGNO 2025

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27 GIUGNO 2025 - 13:52


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EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, con manovra ora conti in equilibrio

Non ci saranno ulteriori aumenti delle tasse da parte della Regione Emilia-Romagna. Lo ha assicurato il presidente della Regione, Michele de Pascale, a margine del giudizio di parifica della Corte dei Conti sul bilancio regionale 2024, che viale Aldo Moro ha superato. "La manovra è quella che abbiamo presentato, con trasparenza", assicura il governatore. "È stata proprio una manovra che ha voluto dire: il dibattito si fa una volta, si discute qual è l'andamento e la manovra nel quinquennio ha i conti in equilibrio".

De Pascale ha spiegato che le misure già in campo - tra cui i ticket sanitari, gli aumenti di Irpef e l'Irap e del bollo auto "sono sufficienti a garantire la copertura della maggiore spesa sanitaria, che non è uno squilibrio, ma un diritto riconosciuto ai cittadini emiliano-romagnoli". "Il bilancio è in pareggio - ha aggiunto De Pascale - ma c'è tanto lavoro da fare sulla farmaceutica, sulla riorganizzazione dei servizi, recupero dell'evasione". La Regione, in ogni caso, non ha alcuna intenzione di ridurre personale, chiudere ospedali o cancellare prestazioni sanitarie gratuite. " Tagliare personale o togliere gli extra Lea? Lo potremmo fare, ma non lo vogliamo fare - ribadisce il governatore - . Però per farlo bisogna essere anche conseguenti nella parte dell'entrata, perché sennò si rischia di farsi belli con problemi che poi si lasciano sulle spalle delle nuove generazioni e noi - conclude - non lo dobbiamo fare". 




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

EMILIA-ROMAGNA: "Spopolamento inevitabile", preoccupa il futuro della aree interne | VIDEO

Preoccupano le informazione contenute nel piano del governo sul rilancio della aree interne del paese. In alcune zone il declino viene definito “irreversibile”. Se ne è parlato anche in Regione «Un percorso di spopolamento irreversibile» per aree che «hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un processo di cronicizzazione del declino e dell’invecchiamento». È quanto si legge a pagina 45 del Piano Strategico delle Aree Interne, pubblicato pochi giorni fa dal Governo e contenente le linee guida per contrastare lo spopolamento delle zone interne del Paese. Il documento, oltre a illustrare i fondi stanziati – 310 milioni di euro per il periodo 2021-2027 – suddivide le aree interne in base agli obiettivi demografici: da un lato quelle su cui si può puntare per una inversione di tendenza, dall’altro quelle in cui il declino demografico viene considerato inevitabile. Un quadro che preoccupa Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Il nuovo piano del Governo legittima la rassegnazione», ha dichiarato in aula. In Emilia-Romagna, le aree interne comprendono circa 130 comuni, per un totale di oltre mezzo milione di abitanti, pari al 12% della popolazione regionale. Nel documento governativo non è specificato quali comuni rientrino esattamente nelle aree a rischio di spopolamento, ma preoccupa l’approccio, che sembra andare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in alcune zone montane: nel biennio 2022-2023, si contano 100.000 nuovi residenti nelle aree montane a livello nazionale. Il rischio, secondo molti, è quello di sovraccaricare le città. «Il futuro dell’Italia non può essere scritto solo lungo le dorsali metropolitane – ha spiegato Fabbri –. Le aree interne coprono il 60% del territorio nazionale e rappresentano un patrimonio da valorizzare, con investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione e digitale».