14 GIUGNO 2025

12:37

NOTIZIA DI POLITICA

DI

365 visualizzazioni


14 GIUGNO 2025 - 12:37


NOTIZIA DI POLITICA

DI

365 visualizzazioni



CERVIA: Riforma della giustizia, Nordio, "No a scontro di civiltà" | VIDEO

Si è tenuto all’Hotel Palace il convegno nazionale di Magistratura Indipendente, incentrato sulla riforma costituzionale proposta dal Governo e approvata in prima lettura dalla Camera dei Deputati. Il testo prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, lo sdoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura e l’istituzione di un’alta corte disciplinare. Una trasformazione profonda, che sta generando un acceso dibattito sul futuro assetto della giustizia in Italia e, soprattutto, sull’equilibrio tra potere giudiziario e potere politico.

A confrontarsi sulla portata della riforma sono stati magistrati, giuristi ed esponenti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, e il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli. Ma l’intervento più atteso è stato quello del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha scelto toni concilianti pur ribadendo la direzione intrapresa dal Governo.

“Io auguro, spero, supplico – ha dichiarato Nordio – che non si arrivi, quando sarà il momento dell’approvazione definitiva e del referendum, in una situazione di conflittualità esasperata.” Un appello, infine, a non trasformare il percorso della riforma in una frattura insanabile tra istituzioni: “Per l’amor di Dio, non facciamone uno scontro di civiltà.”




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

EMILIA-ROMAGNA: "Spopolamento inevitabile", preoccupa il futuro della aree interne | VIDEO

Preoccupano le informazione contenute nel piano del governo sul rilancio della aree interne del paese. In alcune zone il declino viene definito “irreversibile”. Se ne è parlato anche in Regione «Un percorso di spopolamento irreversibile» per aree che «hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un processo di cronicizzazione del declino e dell’invecchiamento». È quanto si legge a pagina 45 del Piano Strategico delle Aree Interne, pubblicato pochi giorni fa dal Governo e contenente le linee guida per contrastare lo spopolamento delle zone interne del Paese. Il documento, oltre a illustrare i fondi stanziati – 310 milioni di euro per il periodo 2021-2027 – suddivide le aree interne in base agli obiettivi demografici: da un lato quelle su cui si può puntare per una inversione di tendenza, dall’altro quelle in cui il declino demografico viene considerato inevitabile. Un quadro che preoccupa Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Il nuovo piano del Governo legittima la rassegnazione», ha dichiarato in aula. In Emilia-Romagna, le aree interne comprendono circa 130 comuni, per un totale di oltre mezzo milione di abitanti, pari al 12% della popolazione regionale. Nel documento governativo non è specificato quali comuni rientrino esattamente nelle aree a rischio di spopolamento, ma preoccupa l’approccio, che sembra andare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in alcune zone montane: nel biennio 2022-2023, si contano 100.000 nuovi residenti nelle aree montane a livello nazionale. Il rischio, secondo molti, è quello di sovraccaricare le città. «Il futuro dell’Italia non può essere scritto solo lungo le dorsali metropolitane – ha spiegato Fabbri –. Le aree interne coprono il 60% del territorio nazionale e rappresentano un patrimonio da valorizzare, con investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione e digitale».