1 MARZO 2025

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1 MARZO 2025 - 14:23


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BOLOGNA: Inaugurazione dell’anno accademico tra scontri e proteste | VIDEO

Giornata turbolenta a Bologna in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Alma Mater, con momenti di tensioni fuori dalla cerimonia, alla quale era presente la ministra dell’università, Annamaria Bernini, tra forze dell’ordine e l’assemblea di ricercatori e dottorandi precari, insieme ai collettivi

Inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Bologna con le proteste di ricercatori, dottorandi e precari dell’ateneo, sullo sfondo. “Abbiamo aumentato i fondi all’università, con un fondo record. Non capisco i professionisti della protesta per cosa protestano” ha detto la ministra Annamaria Bernini. Ospite della giornata, anche Koen Lenaerts, Presidente della Corte di Giustizia Europea. Centrale inoltre per le sfide future del mondo accademico italiano, resta il tema dei fondi, ancora di più per l’assemblea dei precari, in protesta soprattutto per la riforma Bernini proprio in materia di ricerca. Rimasti fuori dalla cerimonia, nonostante l’annunciata intenzione di prendervi parte con un vero e proprio “Carnevale precario”, i manifestanti, dopo un corteo partito dalla zona universitaria e poi bloccato dall’ingente dispiegamento di forze dell’ordine a diversi metri in là. Non sono mancati alcuni momenti di tensione, con un momento di contatto tra corteo e polizia e vernice davanti al palazzo del Rettorato, dopo che una rappresentanza è intervenuta in sala. La ministra, al termine del loro intervento, ha ribadito la disponibilità per un incontro.




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BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

Più collaborazione fra pubblico e privato, incentivi per chi affitta immobili inutilizzati o li vuole ristrutturare, maggiori opportunità di trasporto per chi sceglie di trasferirsi nelle zone montane e la richiesta a livello nazionale di una legge sugli affitti brevi: queste alcune delle proposte realizzate dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus Italia per affrontare l’ormai cronico problema della mancanza di case a Bologna Maggiore collaborazione fra pubblico e privato, con ristrutturazioni di patrimonio comune inutilizzato e incentivi per rimettere in circolo alloggi sfitti (la stima è di oltre 15mila in città), ma non solo. Sono diverse le proposte messe a terra dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus, dal EmilBanca alla Cisl, dalle Acli a Confocooperative, senza dimenticare Comune, agenzie del lavoro e centri di formazione professionale, per affrontare l’ormai noto problema della casa a Bologna. I canoni d’affitto, stando ai dati forniti nell’ambito del percorso condiviso NextWelfare, sono saliti di oltre il 14% nel 2024, doppiando la media nazionale, con gli affitti brevi che si stanno letteralmente mangiano il patrimonio residenziale in centro. Serve dunque intervenire con diverse misure adottate in sinergia fra gli stakeholders, che passino anche dalla rigenerazione energetica degli immobili, dall’agenzia per l’abitare del Comune, che entro primavera dovrebbe essere operativa, e da politiche che evitino l’espulsione dal centro della cosiddetta fascia grigia. “Non è solo una questione legata agli immobili, ma un elemento di coesione sociale” sottolinea il vicepresidente di Yunus Italia, Giuseppe Torluccio. Emily Clancy, vicesindaca di Bologna, aggiunge: “Sugli affitti brevi serve una legge nazionale”. Altro tema è quello delle seconde case, sia di cui sono proprietarie vedove che non affittano per non aumentare il reddito e perdere la pensione di reversibilità, spiegano dalle Acli, sia di chi ne ha una vuota in appennino, per cui servono maggiori investimenti sulla mobilità e su ristrutturazioni ancora poco convenienti. Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna, conclude: “Con gli altri partner penseremo a un fondo dedicato per ristrutturare questi alloggi, abbiamo sondato le disponibilità dei proprietari a metterle sul mercato e questa sarebbe un’altra soluzione concreta”.