4 FEBBRAIO 2025

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4 FEBBRAIO 2025 - 07:15


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FORLÌ-CESENA: Fratelli d'Italia va a congresso

Parte giovedì 6 febbraio la stagione congressuale comunale di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena: dopo il congresso provinciale del novembre 2023, che ha eletto alla presidenza Alice Buonguerrieri. "Si apre un nuovo momento davvero importante nella vita del partito", recita una nota. "Al termine dei congressi, infatti, tutti i comuni della provincia avranno un coordinatore eletto".

"Fratelli d'Italia è un partito radicato sul territorio e per questo ha dato il via ad una stagione di congressi per coinvolgere attivamente gli iscritti, eleggere la propria classe dirigente nei vari comuni, continuando così un confronto costruttivo, fuori e dentro le istituzioni, teso allo sviluppo e al benessere delle nostre comunità - dice Alice Buonguerrieri, deputato e presidente provinciale di FdI -. Il congresso è un momento democratico molto importante e siamo orgogliosi delle energie che sta muovendo nel nostro territorio: c'è entusiasmo nella base, ci sono dirigenti che stanno avanzando le loro candidature, ci sono legittime aspettative sul ruolo che il nostro partito, forte dei risultati di Giorgia Meloni e del suo Governo, può giocare a tutti i livelli. Rafforzare Fratelli d’Italia sul territorio è importante anche per rafforzare il grande lavoro che sta facendo Giorgia Meloni al Governo: stiamo lavorando a livello nazionale e a livello territoriale in modo serio e capillare, portando delle risposte concrete ai problemi dei cittadini, ascoltando e agendo. Questa è la nostra cifra distintiva, gli interessi della Nazione e degli italiani sono sempre al primo posto e vedere come gli italiani continuino a supportare e a dare sempre più fiducia a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia è una grande soddisfazione. La stagione congressuale che ci apprestiamo a vivere sul nostro territorio è una fase partecipativa che, nel panorama politico attuale, ormai si vede di rado e per questo ne andiamo particolarmente orgogliosi - conclude Buonguerrieri - è un importante segno di forza e radicamento del partito".




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, aumenti tasse, de Pascale, "non c'era altro modo" | VIDEO

La Regione ha annunciato un aumento delle tasse per coprire il buco dei bilanci della sanità. Salgono Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari. 400 milioni di euro in più per coprire il buco da 200 milioni della sanità e per finanziare gli obiettivi annunciati in campagna elettorale. Soldi che arriveranno con un aumento della pressione fiscale. Batte cassa Michele De Pascale, che giovedì sera ha indetto una conferenza stampa in fretta e furia per annunciare le novità sulle nuove tasse, che interesseranno una buona parte dei cittadini emiliano-romagnoli, pur con una tutela per i redditi più bassi. Prima di tutto l’Irpef, che scatterà da subito e riguarderà chi guadagna più di 28mila euro lordi l’anno. Si va da 20 euro in più all’anno per le fasce più basse fino a circa 350 euro in più per i redditi sopra i 60mila euro. Nel 2026 scatterà invece l’aumento del bollo auto, con un +10% per tutti, assieme all’aumento dell’Irap per le imprese, che sarà dello 0,3%. I ticket sanitari, invece, verranno ricalibrati e introdotti nel giro di un mese. Dove verranno reinvestiti i soldi? Innanzitutto nella sanità. “Dobbiamo coprire i 200 milioni di buco che non sono stati coperti con i fondi nazionali”, ha spiegato De Pascale. Il resto andrà nel finanziamento del fondo per la non autosufficienza, nel raddoppio della quota destinata alla manutenzione dei fiumi e nel potenziamento del trasporto pubblico locale. “Sono scelte difficili ma necessarie per difendere i valori su cui si basa questa regione”, si è difeso il presidente della Regione. Un colpo di mano che però non è andato giù all’opposizione, che già parla di “manovra lacrime e sangue” e invita il governatore al confronto in assemblea legislativa. “Chiediamo che De Pascale venga a riferire in aula in merito agli aumenti e ai sacrifici richiesti ai cittadini – protestano Vignali e Castaldini dai banchi di Forza Italia –. Così si è lontani dagli interessi delle imprese e delle famiglie emiliano-romagnole”.