BOLOGNA: Referendum su lavoro e cittadinanza, Landini lancia la sfida per il quorum | VIDEO
“La nostra rivolta è portare più gente possibile al voto e rivoltare insieme le cose sbagliate nel nostro Paese”. È con queste parole che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato da Bologna la campagna referendaria, anche a livello locale, su lavoro e cittadinanza, promossa dal sindacato
“L’obiettivo è raggiungere il quorum e portare a votare più di 25 milioni di persone, credo sia un obiettivo possibile perché il referendum consente di ottenere risultati molto precisi, dando diritti in più a chi oggi non ce li ha”. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, torna a Bologna per far partire anche a livello locale la campagna referendaria lanciata dal sindacato su lavoro e cittadinanza. “Lo slogan scelto, il voto è la nostra rivolta, vuol proprio dire che a partire da una scelta individuale, che è quella di andare a votare, si possono rivoltare insieme le cose sbagliate di questo Paese” spiega ancora Landini. Inevitabile, per la sfida della Cgil in Emilia-Romagna, fare i conti anche con le tante crisi aziendali nel territorio. “Al di là delle balle che ci raccontano, siamo nella situazione in cui il settore industriale di Italia ed Europa è a rischio -continua - . Quindi da questo punto di vista il problema è difendere i posti di lavoro, ma soprattutto smettere di dare fondi a pioggia e rilanciare con forza un piano di investimenti sia pubblici che privati. Il nostro è un Paese -conclude Landini- in cui dal 2019 ad oggi l’80% dei profitti realizzato anziché investito è stato suddiviso agli azionisti”.
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In Commissione Territorio è stato illustrato il progetto di legge regionale sugli affitti brevi, suscitando una netta contrapposizione tra i relatori. Simona Larghetti (AVS), relatrice di maggioranza, ha difeso la legge come uno strumento di equità sociale, capace di rispondere alle diverse necessità dei Comuni in base alle peculiarità territoriali. In particolare, ha sottolineato l’importanza di offrire ai Comuni flessibilità nella gestione della tensione abitativa e della ricettività turistica. Al contrario, Francesco Sassone (FdI), relatore di minoranza, ha criticato il provvedimento definendolo privo di specifiche e finalità chiare, lamentando la mancanza di dati sul reale impatto degli affitti brevi sul mercato abitativo. Sassone ha anche contestato il rischio di una lesione del diritto di proprietà privata, accusando la legge di penalizzare i proprietari di singoli appartamenti destinati a locazione breve. Il progetto prevede una nuova classificazione urbanistica per gli immobili destinati agli affitti brevi, stabilendo che spetterà ai Comuni definire dove tale attività sarà consentita o limitata. Inoltre, gli immobili dovranno rispettare rigorosi standard di sicurezza e qualità edilizia, mentre i Comuni potranno modulare i contributi di costruzione in base ai cambi di destinazione d’uso. L’iter della legge sugli affitti brevi continuerà martedì 11 novembre con l’udienza conoscitiva con gli stakeholders, mentre mercoledì 19 novembre è prevista la discussione generale. L’esame dell’articolato avverrà mercoledì 26 novembre, al termine il provvedimento verrà licenziato in vista del passaggio finale dell’Aula dell’Assemblea legislativa.