9 OTTOBRE 2025

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9 OTTOBRE 2025 - 12:05


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RIMINI: Salvini al Ttg, "sui balneari non molliamo, Trump un grande, merita il Nobel"

Dalla difesa delle imprese balneari alla politica internazionale, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha toccato temi diversi nel corso della sua partecipazione alla fiera TTG Travel Experience di Rimini, intervenendo sia sulle tensioni con la Commissione europea per le concessioni demaniali marittime, sia sul conflitto in Medio Oriente.

Sul primo fronte, Salvini ha ribadito la linea dura del governo a tutela dei balneari italiani, sottolineando come la Lega continui a battersi “per difendere il lavoro di migliaia di famiglie e piccole imprese che danno vita, animano e portano lavoro, bellezza e sicurezza sulle spiagge italiane”.
C’è un contenzioso ancora aperto con la Commissione Europea che, con due guerre in corso, si preoccupa di licenziare i balneari – ha affermato Salvini –. Noi teniamo duro, anche perché è un comparto che porta 100 milioni di turisti e 10 miliardi di ricchezza in Italia. Quindi non molliamo”.

Il ministro ha poi rivelato che “la Commissione ha mandato un’altra letteraccia” nella quale si ribadisce che “chi ha lavorato per 30 anni non va indenizzato neanche con un centesimo”. Da qui la proposta, presentata dallo stesso Salvini in Consiglio dei ministri, “di riconoscere a chi non vorrà continuare a fare il mestiere di balneare un indennizzo per tutti gli investimenti fatti e non ammortizzati, a carico del subentrante”.
Vediamo chi sarà più cocciuto – ha aggiunto –. Se serve, cambieremo anche il codice della navigazione per garantire gare regolari, ma con attenzione alle piccole imprese che da anni lavorano su quelle spiagge”.

Salvini ha poi messo in guardia contro il rischio di concentrazioni economiche nel settore: “Non ci può essere il monopolio di grandi imprese o cooperative che prendono 10, 15 o 20 spiagge e fanno cartello su prezzi e servizi. Serve garantire un indennizzo giusto e il riconoscimento del sacrificio fatto. È una battaglia che porteremo a casa, costi quel che costi, anche a costo di andare in Corte di Giustizia a Bruxelles”.

Nel corso del punto stampa, il leader della Lega ha poi commentato con toni inusitatamente ottimistici gli sviluppi del conflitto israelo-palestinese, parlando di una “giornata bellissima e straordinaria” e di un’“ipotesi di pace concreta a portata di mano”.
“Dopo tante chiacchiere e troppe vittime – ha detto – si vede la luce in fondo al tunnel: un cessate il fuoco, la restituzione degli ostaggi e la ricostruzione di Gaza. È un momento emozionante”.

Salvini ha ringraziato esplicitamente Donald Trump, attribuendogli un ruolo decisivo nel possibile accordo: “Bisogna dire grazie a Trump. Come Lega stiamo preparando dei documenti da presentare in Parlamento, in Italia e in Europa, perché se tutto andasse come spero e prego, il Nobel per la pace va dato a Trump, se lo è strameritato”.

Il vicepremier ha riconosciuto che la situazione resta “delicata” e che “ci sarà qualcuno che proverà a far saltare l’accordo”, ma ha insistito sulla necessità di sostenere lo sforzo diplomatico, ringraziando anche Egitto, Turchia e Qatar per il ruolo di mediazione.
Senza Trump – ha concluso – staremmo parlando ancora di sangue e di vittime. La pace e la liberazione di Gaza non l’ha portata chi in Italia bloccava strade o aeroporti, ma quello che per loro era un diavolo, e che per me, se riesce a fare quello che sta facendo, è un grande”.




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