18 GENNAIO 2025

16:11

NOTIZIA DI POLITICA

DI

435 visualizzazioni


18 GENNAIO 2025 - 16:11


NOTIZIA DI POLITICA

DI

435 visualizzazioni



FIRENZE: Sanità e cura del territorio, siglato il patto tra Emilia-Romagna e Toscana

Sanità, contrasto al dissesto idrogeologico, Appennino e aree interne, cultura, turismo e innovazione. Sono alcuni degli otto punti della lettera d’intenti tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana sottoscritta oggi a Firenze.

Il documento, che ha una validità di tre anni, è stata siglato dai presidenti Michele de Pascale ed Eugenio Giani in occasione della cerimonia di consegna del premio Pegaso d’Oro al ravennate Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo La Cassa di Ravenna: un’onorificenza che la Giunta della Regione Toscana assegna dal 1993 a “coloro che hanno reso un servizio alla comunità nazionale e internazionale attraverso la loro opera in campo culturale, politico, filantropico e del rispetto dei diritti umani”.

“Vogliamo lavorare insieme su temi strategici per le nostre comunità- afferma de Pascale-. Abbiamo bisogno di unire le nostre forze per affrontare con incisività le sfide più importanti che ci troviamo davanti. A partire dalla difesa della salute pubblica e universalistica con la necessità di un rifinanziamento strutturale del Fondo sanitario nazionale e la rimozione dei vincoli di spesa per il personale, su cui entrambe le Assemblee legislative hanno promosso disegni di legge di iniziativa regionale. Tema centrale è l’integrazione e la connessione infrastrutturale tra i due territori, con un focus in particolare rispetto alle linee ferroviarie di collegamento, che vanno potenziate anche in un’ottica di maggiore sostenibilità e valutando la sperimentazione di tecnologie innovative. E poi il contrasto al dissesto idrogeologico, la cura e lo sviluppo dell’Appennino e delle aree montane, ambiti prioritari del nostro mandato che anche la Toscana ha tra le azioni strategiche di governo. Ancora, la promozione del turismo bianco e verde- chiude de Pascale-, la valorizzazione sinergica dei grandi eventi internazionali culturali e sportivi, e del nostro patrimonio artistico-culturale d’eccezione, apprezzato in tutto il mondo”.

“La firma di questa lettera d’intenti rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la collaborazione tra Toscana ed Emilia-Romagna- sottolinea Giani-. Insieme, ci impegniamo a promuovere la sanità pubblica, potenziare le infrastrutture, valorizzare il nostro patrimonio culturale e tutelare l’ambiente. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento al presidente Michele de Pascale per la sua visione e determinazione nel perseguire obiettivi comuni. Questa sinergia non solo migliorerà la qualità della vita dei nostri cittadini, ma servirà anche da modello di cooperazione interregionale per l’intero Paese".

I principali punti della lettera di intenti

A unire Emilia-Romagna e Toscana non è solo la contiguità. Tra i punti principali della lettera d’intenti la sanità per proteggere e rafforzare i due sistemi sanitari a vocazione pubblica e territoriale, l’Appennino e le aree interne con l’obiettivo di delineare strategie comuni, dai servizi per le famiglie - come la messa in rete della fruizione dei servizi scolastici ed educativi e delle infrastrutture - a quelli per le imprese; un esempio su tutti, la valorizzazione dell’area del Brasimone e il suo Centro di ricerca, riferimento nazionale ed europeo nel campo dell’alta specializzazione scientifica sulle radiazioni ionizzanti e sulle tecnologie energetiche innovative.

E ancora le infrastrutture e la mobilità, con una sempre più forte integrazione tra i due territori grazie a modalità più sostenibili di connessione tra le due regioni, il contrasto al dissesto idrogeologico lavorando sinergicamente alla messa in sicurezza delle aree di confine a rischio. Poi ricerca e innovazione promuovendo e consolidando il posizionamento dei rispettivi sistemi territoriali in ambito nazionale e comunitario; senza dimenticare la collaborazione più stretta sul fronte del turismo, settore di sviluppo economico di grande rilievo per le due Regioni, della cultura, dell’ICT e del digitale.

Inoltre, è prevista la costituzione di gruppi di lavoro da dedicare allo sviluppo delle tematiche, la messa a punto di un programma annuale o pluriennale di attività per la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi, incontri periodici per monitorare l’avanzamento delle iniziative e la promozione di ulteriori tematiche su cui sviluppare nuove attività.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.