18 GENNAIO 2025

12:09

NOTIZIA DI POLITICA

DI

353 visualizzazioni


18 GENNAIO 2025 - 12:09


NOTIZIA DI POLITICA

DI

353 visualizzazioni



EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, "alleanza con Toscana è per la sanità di prossimità"

L'alleanza tra Toscana ed Emilia Romagna "non è solo un'alleanza per la sanità pubblica, ma anche un'alleanza per la sanità di prossimità, quella che dà risposte in vicinanza e prossimità ai cittadini e che non concentra tutti gli sforzi solo negli ospedali". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. De Pascale ha evidenziato che "questo accordo è prima di tutto un elemento di continuità tra le nostre due comunità". Sulla gestione delle emergenze "fondamentale è un dovere geomorfologico perché ci sono comuni toscani che da un punto di vista idrogeografico sono in Romagna come corso delle acque e il lavoro di squadra è fondamentale. Sia io che il presidente Giani abbiamo salutato con favore la nomina dell'ingegner Fabrizio Curcio e spero che sia l'avvio di una collaborazione positiva con il governo nella gestione di questa grande emergenza. Sia in Emilia Romagna che in Toscana c'è un tema di ricondurre a una gestione comune gli eventi alluvionali che ci hanno colpito nel 2023 e nel 2024". Sui trasporti "ci sono due sistemi regionali che a volte dialogano bene e a volte possono dialogare meglio. Non vogliamo solo scaricare sul governo, vogliamo essere anche noi attivi e propositivi per cercare di fare meglio anche nel connettere, ad esempio la linea Firenze-Ravenna che fino a Faenza è competenza della Toscana e da Faenza a Ravenna dell'Emilia Romagna".

"Il Sistema sanitario nazionale ci sta crollando sulla testa. Io credo che non ci sia un cittadino italiano che in scienza e coscienza possa dire che negli ultimi anni il sistema sanitario che vive nelle sue città e nelle sue comunità è migliorato". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. "Tutti i presidenti di Regione - ha aggiunto -, tutte le sanità regionali stanno difendendo un sistema che rischia di crollare perché non c'è rapporto fra le risorse che vengono investite ed i bisogni che ci sono nelle comunità"

Il governatore De Pascale ha fatto l'esempio sul rinnovo del contratto "degli infermieri, non hanno firmato molte organizzazioni sindacali perché ritengono che l'aumento non sia sufficiente. Noi dobbiamo aumentare lo stipendio di infermieri e medici ma è chiaro che se non aumentiamo lo stanziamento di risorse per la sanità poi vengono assorbite più risorse e siamo in grado di dare meno prestazioni". Secondo il presidente dell'Emilia Romagna "il tema di aumentare le risorse in sanità è essenziale, poi c'è un tema anche di come usarle ed in questo senso Emilia Romagna e Toscana hanno un'idea molto simile di come usarle, non solo sul tema della percentuale di sanità pubblica, che è la più elevata, e che è un elemento identitario, ma anche sull'investimento territoriale. Se ci sono due Regioni in Italia che hanno investito moltissimo sulla sanità territoriale, sulla prossimità delle cure, sulle Case della salute e le Case di comunità, sono Emilia Romagna e Toscana". "In qualche cosa - ha concluso - è più vanti la Toscana e possiamo imparare noi, in qualche cosa siamo più avanti noi e possiamo contribuire a far crescere anche gli altri". 




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.