18 GENNAIO 2025

01:32

NOTIZIA DI POLITICA

DI

323 visualizzazioni


18 GENNAIO 2025 - 01:32


NOTIZIA DI POLITICA

DI

323 visualizzazioni



BOLOGNA: Centinaia in piazza contro il Decreto Sicurezza | VIDEO

Diverse centinaia di persone hanno aderito anche a Bologna all’iniziativa nazionale “Luci contro il buio del regime”, indetta da una rete di realtà che vanno da Amnesty a Libera, fino a Labas, Tpo e sigle sindacali, contro il Decreto Sicurezza. In piazza anche Patrick Zaki e il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che ai nostri microfoni parla di “decreto della paura e della svolta autoritaria”

La mobilitazione nazionale “A pieno regime”, porta per strada a Bologna diverse centinaia di persone contro il Dl Sicurezza e contro le politiche liberticide dell’attuale Governo. “Attacchi diversi problemi sociali, ai quali risponde con carcere e repressione -spiega Martina Solidoro, portavoce della Rete “A Pieno Regime”-. Guardiamo alla giustizia climatica, al problema della casa, l’attacco alle azioni sindacali dei lavoratori. Ma guardiamo anche alla riforma Bernini, ai tagli alla sanità pubblica, alle zone rosse”. L’appello a ritrovarsi in piazza Roosvelt con torce e candele era stato lanciato da numerose realtà: da Libera a Labas e Tpo, da Arci a Link, sigle sindacali e ambientalisti. “Riteniamo che sia minata la libertà di protesta” dice Martina Mocanu, responsabile regionale di Amnesty, la quale continua l’elenco dalla piazza con “Daspo urbano, le nuove aggravanti per le proteste all’interno dei Cpr e delle carceri, criminalizzazioni degli ambientalisti climatici”. “Si rischia sempre più di andare a criminalizzare -aggiunge- un diritto di protesta pacifico che invece andrebbe tutelato”. L’iniziativa, ribattezzata “100mila luci contro il buio del regime”, dopo il ritrovo vicino la Prefettura, è passata ad un breve corteo illuminato fino a Piazza Maggiore. Imponente il dispiegamento di forze dell’ordine. Presenti anche Patrick Zaki, la vicesindaca Clancy, consiglieri comunali e regionali di centrosinistra e Nicola Fratoianni, in città per il congresso provinciale dei suoi. “Decine di piazze si mobilitano oggi contro il ddl della paura, contro un ddl che segna sì una svolta autoritaria -dice-. È l’idea di un Paese nel quale la giustizia serve da un lato a proteggere i forti, con la separazione delle carriere, e dall’altro a colpire i deboli, chi dissente, chi protesta -conclude il segretario di Sinistra Italiana-. Se manifesti e dissenti, sei un criminale: non è un bel Paese uno che fa certe scelte”.

 




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.