BOLOGNA: Un anno di “Città 30”, zero pedoni morti e incidenti in calo | VIDEO
Bilancio positivo per il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ad un anno dall’introduzione del limite dei trenta chilometri orari in gran parte della città. Zero pedoni deceduti, incidenti in calo del 13% e aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico, alcuni dei dati forniti. Appena 89 le multe per il superamento dei 30 km/h, mentre sullo sfondo resta ancora viva l’ipotesi referendum
La città trenta rallenta la velocità degli automobilisti e fa chiudere il 2024 di Bologna, per la prima volta dal ‘91, dato più vecchio disponibile, con zero pedoni deceduti. È il numero più importante snocciolato dal sindaco Matteo Lepore, nel tracciare il bilancio del primo anno dall’introduzione dei nuovi limiti. “In alcune zone i cantieri hanno sicuramente influito ma le strade nelle quali abbiamo avuto meno incidente e meno traffico sono le radiali, dove non c’è il tram” sottolinea lo stesso Lepore. In calo del 13%, complessivamente, gli incidenti, con quelli mortali quasi dimezzati: -48,7%, contro il più otto della media nazionale. Dieci ancora i morti. Il flusso di auto private scende invece del 7%, pari a -15mila veicoli al giorno; aumenta del 69% l’uso del bike sharing, i viaggi sul Servizio Ferroviario Metropolitano salgono di oltre il 30% e i livello di biossido d’azoto cala del 29%, registrando il valore assoluto più basso degli ultimi dieci anni. Quanto alle sanzioni, oltre 2mila il totale, con 89 per superamento dei trenta (appena più due in sei mesi) e 217 per i cinquanta. 363 le multe per guida senza cintura. “La città ha compreso che guidare più piano sia importante” prosegue dunque il sindaco di Bologna, ricordando gli investimenti da 27 milioni di euro messi in campo, parlando di “progetto globale”. Mentre sullo sfondo resta la vicenda raccolta firme e referendum, Lepore risponde con due zeri a polemiche, anche nazionali, nell’ultimo anno e a quelle che lo stesso definisce fake news dei contrari alla città trenta. “Zero pedoni morti e zero posti di lavoro persi a causa della città trenta -conclude-. Voglio solo dire questo”.
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