EMILIA-ROMAGNA: Bonaccini, “Ugolini moderata, un problema stare in coalizione con FdI” | VIDEO
“Elena Ugolini è una moderata. E per lei, andarsi a infilare in una coalizione dove FdI fa la parte del leone, sarà un bel problema”. Così il presidente uscente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, accoglie il passo avanti della preside del liceo Malpighi di Bologna, già sottosegretaria ai tempi del Governo Monti, per la corsa alla sua successione in viale Aldo Moro, supportata dalla coalizione di centrodestra
“Credo che una persona certamente perbene come lei, moderata, si infili in una coalizione in cui la parte da leone la fa Fratelli d'Italia. E per una persone che si definisce giustamente moderata, stare in una coalizione dove la gran parte degli eletti saranno tutti di FdI, credo sia un bel problema”. Il governatore uscente Stefano Bonaccini commenta così l'ormai ufficialità della candidatura di Elena Ugolini, dirigente scolastico del liceo Malpighi di Bologna, nonché sottosegretaria con Mario Monti a Palazzo Chigi, scelta dalle orze di centrodestra per la sua successione in Regione. Inesperienza amministrativa e rischio di rimanere schiacciata dalle posizioni più estreme della propria coalizione, gli aspetti non secondari da considerare secondo Bonaccini. “Credo sia un bel problema per chi vuole amministrare una Regione come l'Emilia-Romagna -spiega-. Tanto di rispetto se sarà questa la scelta, per me non esistono nemici ma avversari, ma credo che il centrosinistra, per quello che ha saputo fare in questi anni, per quello che potrà fare e per la sua classe dirigente, potrà fare bene”. Riminese di nascita, classe 1959, il nome di Elena Ugolini circolava già da diverso tempo. Quanto alla scelta dal campo opposto, il totocandidature è ancora in altomare. Bonaccini non si dice preoccupato per questo, ma chiede comunque ai suoi di fare presto, senza divisioni. “Uniti si vince, divisi si perde anche dove si era sicuri di vincere -conclude- le cose quindi vanno fatte bene e abbastanza in fretta. D'altra parte, il fatto che FdI, che è il partito di gran lunga principale, non scelga un proprio candidato è perchè sa che qui si parte rincorrendo e non c'è il clima di cinque anni fa”.
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