ROMA: Rissa in Senato tra il romagnolo Croatti e Menia
Giornata ad alta tensione ieri al Senato durante la discussione sul premierato. Un parapiglia è scoppiato tra alcuni senatori di Fratelli d’Italia (FdI) e del Movimento 5 Stelle (M5s), costringendo i commessi a intervenire per evitare che la situazione degenerasse in una rissa. La vicepresidente Anna Rossomando ha sospeso la seduta, mentre il presidente Ignazio La Russa ha convocato una riunione dei capigruppo, assicurando che "la vicenda sarà oggetto di valutazione da parte della presidenza".
I protagonisti dello scontro sono stati Roberto Menia di Fratelli d’Italia e Marco Croatti del Movimento 5 Stelle. L'intervento di quest'ultimo, originario della Romagna, è stato uno dei più accesi durante il dibattito. A scaldare gli animi è stato l'intervento del pentastellato Ettore Licheri, che ha criticato duramente alcune azioni del governo e della maggioranza, dichiarando: “Sapete perché voi potete farle? Perché voi siete Giorgia”. Riferendosi poi alla riforma costituzionale, ha avvertito: “Ma sappiate che quando uscirà da questi palazzi, saranno i cittadini a bocciarla”.
Da quel momento, gli insulti hanno iniziato a volare da entrambe le parti, rendendo difficile per i cronisti individuare gli autori dalle tribune della stampa. Improvvisamente, Menia è sceso precipitosamente verso il centro dell’emiciclo, diretto verso i banchi opposti, ma è stato bloccato dal questore Antonio De Poli, che aveva intuito quanto stava per accadere. Poco dopo, è intervenuto anche il senatore romagnolo di M5s Croatti, avvicinandosi minacciosamente a Menia, ma è stato fermato dai colleghi. I commessi sono subito intervenuti, separando i due contendenti.
La presidente di turno, Anna Rossomando del Partito Democratico (Pd), ha quindi deciso di sospendere la seduta per riportare l’ordine in aula.
All’uscita, Menia ha spiegato ai giornalisti di essere scattato perché era stato insultato. Ha poi mostrato una foto scattata prima della rissa sfiorata, in cui si vede il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, di spalle mentre parla con i suoi senatori. “Tra gli insulti ho sentito la parola 'culo' – ha aggiunto Menia – ma il culo lo ha mostrato Boccia e la presidenza non ha visto”.
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