30 MAGGIO 2024

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30 MAGGIO 2024 - 09:46


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ROMA: Rissa in Senato tra il romagnolo Croatti e Menia

Giornata ad alta tensione ieri al Senato durante la discussione sul premierato. Un parapiglia è scoppiato tra alcuni senatori di Fratelli d’Italia (FdI) e del Movimento 5 Stelle (M5s), costringendo i commessi a intervenire per evitare che la situazione degenerasse in una rissa. La vicepresidente Anna Rossomando ha sospeso la seduta, mentre il presidente Ignazio La Russa ha convocato una riunione dei capigruppo, assicurando che "la vicenda sarà oggetto di valutazione da parte della presidenza".

I protagonisti dello scontro sono stati Roberto Menia di Fratelli d’Italia e Marco Croatti del Movimento 5 Stelle. L'intervento di quest'ultimo, originario della Romagna, è stato uno dei più accesi durante il dibattito. A scaldare gli animi è stato l'intervento del pentastellato Ettore Licheri, che ha criticato duramente alcune azioni del governo e della maggioranza, dichiarando: “Sapete perché voi potete farle? Perché voi siete Giorgia”. Riferendosi poi alla riforma costituzionale, ha avvertito: “Ma sappiate che quando uscirà da questi palazzi, saranno i cittadini a bocciarla”.

Da quel momento, gli insulti hanno iniziato a volare da entrambe le parti, rendendo difficile per i cronisti individuare gli autori dalle tribune della stampa. Improvvisamente, Menia è sceso precipitosamente verso il centro dell’emiciclo, diretto verso i banchi opposti, ma è stato bloccato dal questore Antonio De Poli, che aveva intuito quanto stava per accadere. Poco dopo, è intervenuto anche il senatore romagnolo di M5s Croatti, avvicinandosi minacciosamente a Menia, ma è stato fermato dai colleghi. I commessi sono subito intervenuti, separando i due contendenti.

La presidente di turno, Anna Rossomando del Partito Democratico (Pd), ha quindi deciso di sospendere la seduta per riportare l’ordine in aula. 

All’uscita, Menia ha spiegato ai giornalisti di essere scattato perché era stato insultato. Ha poi mostrato una foto scattata prima della rissa sfiorata, in cui si vede il capogruppo del Pd, Francesco Boccia, di spalle mentre parla con i suoi senatori. “Tra gli insulti ho sentito la parola 'culo' – ha aggiunto Menia – ma il culo lo ha mostrato Boccia e la presidenza non ha visto”.




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.