11 MARZO 2024

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11 MARZO 2024 - 11:33


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FORLÌ: Elezioni, Zattini e Rinaldini inaugurano i comitati elettorali | VIDEO

Parliamo delle prossime elezioni a Forlì. Sabato i due candidati, Zattini e Rinaldini, hanno inaugurato le i rispettivi comitati elettorali. Entrambi si dicono sicuri della vittoria.

Da una parte Gian Luca Zattini, sindaco in carica, che punta alla riconferma. Dall’altra lo sfidante Graziano Rinaldini, l’uomo scelto dal centrosinistra per tornare ad amministrare la città. Prosegue in parallelo il percorso dei sue candidati alla poltrona di primo cittadino del Comune di Forlì. Sabato entrambi hanno inaugurato le sedi dei rispettivi comitati elettorali. Il sindaco in carica Zattini ha tagliato il nastro in piazza Saffi, assieme alla lista civica “Forlì Cambia” e ai rappresentanti dei diversi partiti che appoggiano la sa ricandidatura.

“La prima promessa è che io sarò il primo sindaco dopo 20 anni che a fare il secondo mandato – spiega Zattini – Quando mi sono insediato feci due sogni, la facoltà di medicina a Forlì e la riapertura dell’aeroporto. Già dopo 6 mesi avevo finito il mio compito”

A 500 metri di distanza, in piazza Cavour, Graziano Rinaldini che si dice fiducioso sul poter vincere le elezioni già al primo turno. Il candidato del centrosinistra sta battendo in lungo e in largo la città per dar forza alla sua proposta politica.

“Sta andando molto bene – spiega Rinaldini – sento entusiasmo e molta voglia di cambiare”

Si deciderà tutto nel fine settimana dell’8 e 9 giugno. In caso di ballottaggio il secondo turno sarà invece il 22 e 23 giugno.




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.