20 FEBBRAIO 2024

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20 FEBBRAIO 2024 - 17:16


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EMILIA-ROMAGNA: Terzo mandato, Bonaccini, “Opinioni diverse nel Pd, si discuterà” | VIDEO

Dopo l'apertura da parte della segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein a una discussione interna sul terzo mandato la strada per il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, diventa meno impervia. Il 'Pres', come lo chiamano in terra emiliano-romagnola non ha mai nascosto di voler governare per altri cinque anni il territorio. Entro giovedì 22 febbraio il Pd, guidato dal responsabile Enti locali, Davide Baruffi, dovrà presentare una proposta unitaria, prima del voto in Aula del Decreto Elezioni che contiene l'emendamento della Lega che chiede l'abolizione del tetto dei mandati. Bonaccini è tornato sul tema durante un evento a Bologna.

"Ho apprezzato che la segretaria del Pd, Elly Schlein, abbia voluto costituire un gruppo di persone che hanno una responsabilità sia dentro il Parlamento, sia nelle amministrazioni locali, sia nel partito per cercare di trovare una quadra” ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Ci sono opinioni diverse nel Pd e sono tutte rispettabili - aggiunge -, io quello che dovevo dire l'ho già detto da tanto tempo”. Bonaccini bacchetta, però, “qualche parlamentare”, che “ha detto addirittura di rimettere in discussione le elezioni diretta dei sindaci”. Una proposta che “avanzata da chi viene eletto in parlamento con una legge che vieta ai cittadini di scegliersi parlamentari, rischia di non farci essere molto compresi. Ma un'altra cosa che ho apprezzato moltissimo della mia segretaria è che ha detto che se rimarrà questa legge elettorale, la prossima volta si faranno le parlamentarie"

 




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.