30 DICEMBRE 2024

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30 DICEMBRE 2024 - 10:31


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EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, “il sistema sanitario in Italia sta crollando”

In Italia, il 7,6% della popolazione ha rinunciato a cure sanitarie nel 2023, pari a 4,5 milioni di persone. Problemi economici e liste d’attesa sono le cause principali. Un tema che accende lo scontro politico tra destra e sinistra anche in Emilia-Romagna.

Secondo l'ultima Relazione del Cnel, nel 2023 il 7,6% degli italiani ha rinunciato a cure mediche, circa 4,5 milioni di persone. E lo ha fatto per i costi delle prestazioni, i tempi di attesa la difficoltà nel raggiungere i luoghi di cura. Vi sono regioni che mostrano dati migliori rispetto alla media nazionale come l’Emilia-Romagna che, insieme a Toscana, Campania, Friuli-Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano, ha una percentuale di rinunce inferiore al 6%.

Per il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale il trend è preoccupante. I dati del sistema sanitario in Italia sono in crollo e la situazione peggiora continuamente, ha riassunto il governatore, per il quale la situazione “mette in luce una profonda assenza di consapevolezza da parte del Governo rispetto al problema”.

La premier Giorgia Meloni ha però recentemente rivendicato l'aumento delle risorse per la sanità dichiarando come il Fondo sanitario nazionale abbia superato i 136 miliardi di euro nel 2024, definendolo lo stanziamento più alto di sempre.

Per De Pascale “si continuano a dare cifre sui finanziamenti che non corrispondono alla reale misurazione delle risorse necessarie”, definendo così ulteriormente il campo di battaglia su cui destra e sinistra si scontreranno nell’immediato futuro.




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E’ stato siglato ieri il patto tra la regione Emilia-Romagna e la Toscana, uniti per fare fronte comune su tanti temi che riguardano il governo dei rispettivi territori. Tra gli obiettivi anche il sogno olimpico. Sanità e trasporti, ma anche la gestione unica dell’emergenza alluvioni e un sogno per il 2036. Questi sono i punti fondamentali dell’accordo firmato ieri dai presidenti di Emilia-Romagna e Toscana. Una lettera di intenti che ha in cima all’agenda il sistema sanitario, con la necessità di creare un fronte comune per garantire la qualità dei servizi ai cittadini. Ma non solo: un altro capitolo importante è quello legato ai trasporti e al rilancio della rete ferroviaria: "La linea Firenze-Ravenna si interrompe a Faenza – spiega Michele de Pascale – fino a Faenza è competenza della Toscana, da Faenza a Ravenna è competenza dell’Emilia-Romagna. Ma un cittadino non percepisce il cambio di regione, né un turista che vuole visitare Firenze e Ravenna percepisce il cambio di regione. Quindi, gestire tutta quella linea in modo univoco, sia dalla Toscana che dall’Emilia-Romagna, potrebbe cambiare radicalmente la funzionalità per cittadini e turisti" C’è poi un sogno: quello delle Olimpiadi del 2036, che le regioni vorrebbero candidarsi a ospitare insieme: "Potrebbe davvero unire le nostre regioni per offrire impianti sportivi ed eventi che valorizzino i nostri territori anche sul piano ambientale attraverso lo sport – conclude Giani – perché sentiamo che il nostro territorio è decisivo per l’Italia intera. L’omogeneità dei sistemi economici, sanitari e dei servizi che riusciamo a offrire fra Toscana ed Emilia-Romagna rappresenta una guida per tutto il Paese"