10 DICEMBRE 2024

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10 DICEMBRE 2024 - 11:18


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EMILIA-ROMAGNA: Risiko per la giunta, nodo sanità e bolognesi | VIDEO

Sono due i fronti su cui vertono le ultime ore di trattative per risolvere il rebus della nuova giunta regionale a guida de Pascale. Il neopresidente dell’Emilia-Romagna mercoledì dovrebbe infatti annunciare la squadra di assessori, prima dell’insediamento ufficiale della nuova assemblea legislativa previsto per venerdì. Sanità e numero di bolognesi in giunta, sono questi i principali nodi da sciogliere. Sul primo fronte, priorità per il mandato del presidente ravennate, sono in pole figure tecniche: la dg del Sant’Orsola Gibertoni, il numero uno di Ausl Romagna Carradori e l’omologo parmense Fabi. Dall’altra parte, tre caselle su dieci potrebbero andare a bolognesi. Sicuramente sarà della squadra Isabella Conti, regina di preferenze che si avvia alla vicepresidenza, e con grande probabilità anche Irene Priolo, papabile presidente dell’Assemblea. In primo piano anche i nomi del segretario regionale del Pd Tosiani e dell’ex consigliere Caliandro. Scontate le riconferme di Colla allo Sviluppo Economico e Mammi all’Agricoltura, la Romagna potrebbe trovare rappresentanza con diversi volti femminili. Per l’ex sindaca di Santarcangelo Alice Parma de Pascale sta valutando la delega del turismo, mentre nelle ultime ore fa capolino il profilo di Gessica Allegni, sindaca di Bertinoro, in rappresentanza della provincia di Forlì-Cesena. In lizza per viale Aldo Moro anche il ravennate Giovanni Paglia di Alleanza Verdi Sinistra e la pentastellata Silvia Piccinini.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.