26 NOVEMBRE 2024

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26 NOVEMBRE 2024 - 12:18


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BOLOGNA: Venerdì sciopero generale contro la manovra, in piazza anche Landini

Cgil e Uil si preparano allo sciopero generale del prossimo 29 novembre, quando in corteo a Bologna ci sarà anche Maurizio Landini. “Non è uno sciopero politico ma di merito, in quanto si prospettano sette anni di austerità, con pensionati e lavoratori dipendenti gli unici a dover fare dei sacrifici” denunciano le due organizzazioni sindacali, presentando la giornata di mobilitazione

Cgil e Uil si preparano allo sciopero generale di venerdì 29 novembre, quando ad incrociare le braccia saranno i lavoratori di tutti i settori produttivi, pubblici e privati, per contrastare una legge di bilancio, spiegano i vertici dei due sindacati in regione, che “ci preparerà a sette anni di austerità pagati tutti da lavoratori dipendenti e pensionati”. “Reputiamo questa manovra sbagliata e senza coraggio -spiega Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia-Romagna-. Non affronta i temi della perdita di potere di acquisto di salari e pensioni, quello della riforma del sistema fiscale, non tassa gli extraprofitti e non affronta il tema del rilancio della scuola pubblica e delle politiche industriali”. L'unica spesa che aumenta è quella militare, di quasi tre miliardi all'anno, mentre non c'è traccia di fondi per la ricostruzione post alluvione, sottolineano ancora da Cgil e Uil, che venerdì saranno in corteo a Bologna, da Porta Lame a Piazza Maggiore, con le conclusioni affidate a Maurizio Landini. Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia-Romagna, sottolinea: “Noi chiediamo che il Governo vada a mettere le mani nelle tasche di chi si è arricchito in questi anni per finanziare la sanità pubblica e per mettere in campo politiche industriali in grado di governare la transizione ecologica e digitale e chiediamo una riforma urgente del sistema fiscale”.




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BOLOGNA: Maurizio Fabbri eletto presidente dell'Assemblea legislativa regionale

Maurizio Fabbri, proveniente dalla provincia di Bologna, sarà il nuovo presidente dell'Assemblea legislativa in Emilia-Romagna. E' partita, infatti, alle 10, la nuova legislatura, con la prima riunione del parlamentino di viale Aldo Moro. Per l’elezione era richiesta una maggioranza dei quattro quinti (40 voti) nei primi due scrutini. Fabbri è stato eletto da tutti i consiglieri dell'Assemblea legislativa. A votare a favore, infatti, oltre al centrosinistra e al M5s, anche Lega, FI e FdI, la cui capogruppo, Marta Evangelisti, ha fatto comunque presente “la tempistica inusuale con cui siamo stati informati del suo nome, cioè stamattina. Se poi il nome lo avesse proposto il centrodestra – aggiunge -, qualcuno avrebbe parlato di rivendicazioni, mancanza di maggioranza di genere e poca rappresentatività”. Elena Ugolini, candidata civica appoggiata dal centrodestra, sfidante del presidente neo eletto Michele de Pascale, ha votato a favore, sottolineando che “la nomina di Fabbri mette l'accento su un punto importante: le aree interne, che dovremo tener presente durante la legislatura”. Il nome di Fabbri è stato proposto dal Pd, partito di maggioranza, a nome del quale ha parlato Paolo Calvano che stamattina è stato nominato capogruppo dei dem. “Uno dei compiti maggiori della Regione – ha detto –, è di essere chiamata a valorizzare i propri territori, con particolare attenzione alle zone disagiate e di montagna e Fabbri ne è espressione. E' stato il sindaco di Castiglione dei Pepoli (Bologna) e presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese, oltre che avere un ruolo attivo nella città metropolitana”. "Chi conosce il mio percorso sa quanto io sia legato alla mia comunità, all'Appennino. Voglio evidenziale che questo prestigioso incarico è un segnale che questa assemblea sta dando a tutti i territori fragili di questa regione". Lo ha detto Maurizio Fabbri, nel suo primo discorso da presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. Fabbri è stato sindaco di Castiglione dei Pepoli, nell'Appennino bolognese. "È sempre più evidente quanto le diseguaglianze minaccino la tenuta sociale e la coesione territoriale", ha sottolineato Fabbri nel suo intervento. "Mi sforzerò di essere sempre al di sopra delle parti politiche, di garantire l'esercizio delle prerogative di tutte le consigliere e dei consiglieri", ha assicurato. Il presidente del Consiglio regionale avverte: "Le grandi diseguaglianze che aumentano ovunque nel mondo mettono a repentaglio anche qui le nostre conquiste". E in Emilia-Romagna "a guerra, protezionismo, negazionismo climatico, precarietà, dobbiamo rispondere anche qui con la cultura della pace, del lavoro buono, dell'apertura al mondo e dare una risposta vera ai troppi che guardano al futuro con paura". Un messaggio rivolto anche "ai grandi assenti del dibattito pubblico, le giovani generazioni: giovani che vengono visti come una minaccia, che si cerca di sminuire, ridicolizzare o peggio punire quando scendono nelle nostre piazze per urlare la loro disperazione per ciò che li attende nel futuro".