BOLOGNA: Landini sullo sciopero generale, “c'è malessere nel Paese” | VIDEO
C'era anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla marcia mondiale per la pace che ha fatto tappa a Bologna nel fine settimana. “Questo Governo racconta un Paese che non esiste, andremo avanti finchè non ci saranno risposte concrete ai problemi reali delle persone” il suo commento a proposito dello sciopero generale contro la manovra, annunciato per il prossimo 29 novembre
“Siamo in una situazione drammatica, penso a un rischio concreto oggi di una guerra nucleare e credo sia il momento di chiedere un cessate il fuoco e che si aprano davvero negoziati e trattative, perchè una situazione così grave e difficile non l'abbiamo mai vissuta”. Così è intervenuto il segretario della Cgil, Landini, durante la marcia per la pace di Bologna, occasione utile per ribadire i punti fermi sullo sciopero generale insieme alla Uil, annunciato per il prossimo 29 novembre, contro la manovra finanziaria del Governo Meloni. “Mi aspetto una grande adesione”, ha detto, “dopo che già ci sono state diverse iniziative finora. Basti pensare agli scioperi di queste settimane di metalmeccanici, lavoratori pubblici, personale sanitario e della scuola”, gli esempi portati da Landini. “C'è un malessere, questo governo racconta un mondo che non esiste -ha aggiunto-. La realtà è la gente che non arriva a fine mese, che non si cura, mentre l'unica spesa che intendono aumentare è quella per le armi. Le altre invece, quelle sociali o per la sanità, sono tagliate. Anche i Comuni denunciano come inaccettabili i tagli sui servizi e il blocco delle assunzioni. Anziché prendere i soldi dove sono, si fanno i condoni fiscali -continua Landini-. I soldi vanno presi dove sono, invece si tassano solo dipendenti e pensionati. Credo che ci sia un malessere dimostrato anche dal fatto che oltre il cinquanta per cento dei cittadini non va più a votare. Bisogna dare una risposta e penso che quella del 29 novembre sarà una bellissima giornata -conclude il segretario della Cgil-. Ma non sarà la fine, perchè abbiamo intenzione di andare avanti finchè non ci saranno risposte concrete ai problemi che le persone vivono realmente”.
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