26 GENNAIO 2024

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26 GENNAIO 2024 - 11:43


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ROMAGNA: Ok al terzo mandato, diversi sindaci pronti per il tris | VIDEO

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per l'election day dell'8 e 9 giugno, con una novità. Cambiano i limiti per i mandati ai sindaci dei piccoli comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite.

 

Non era affatto scontato e invece alla fine è arrivato il decreto che consente ai sindaci dei piccoli Comuni di restare più tempo in carica, qualora rieletti. Il Consiglio dei ministri ha infatti varato la norma per l’election day dell’8 e 9 giugno che accorperà Europee, Comunali e Regionali. La novità più grande riguarda i primi cittadini delle realtà più piccole, dove è sempre più difficile trovare chi è disposto a candidarsi. Per i Comuni sotto i cinquemila abitanti viene eliminato il numero dei mandati, mentre tra i 5 e i 15 mila abitanti sarà possibile ricandidarsi per un terzo mandato.

Il provvedimento rimescola le carte in tavola anche in Romagna, dove sono diversi i Comuni sotto i 15 mila abitanti al voto, con le forze politiche ancora impegnate in faticosi ragionamenti sulla scelta dei propri leader. Nel Riminese, il terzo mandato apre la porte a un possibile tris di Mirna Cecchini, a San Clemente, che si è già detta disponibile qualora il Pd fosse d’accordo. Situazione fotocopia a San Giovanni in Marignano: il dem Daniele Morelli ha dato la sua disponibilità. A Verucchio la civica Stefania Sabba non ha invece ancora sciolto le riserve sul possibile terzo giro.

Anche nel Cesenate, la norma potrebbe riservare delle sorprese. La sindaca di Mercato Saraceno Monica Rossi sta per concludere il bis, e non ha mai fatto mistero di volere andare avanti. Mentre ha già messo in chiaro le cose Marco Baccini, di Bagno di Romagna, che si fermerà al secondo giro. Chi sta per concludere il secondo mandato sono anche Luciana Garbuglia di San Mauro Pascoli e Filippo Giovannini di Savignano sul Rubicone, comuni dove il dibattito sulle candidature è ancora aperto.




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EMILIA-ROMAGNA: Sanità, aumenti tasse, de Pascale, "non c'era altro modo" | VIDEO

La Regione ha annunciato un aumento delle tasse per coprire il buco dei bilanci della sanità. Salgono Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari. 400 milioni di euro in più per coprire il buco da 200 milioni della sanità e per finanziare gli obiettivi annunciati in campagna elettorale. Soldi che arriveranno con un aumento della pressione fiscale. Batte cassa Michele De Pascale, che giovedì sera ha indetto una conferenza stampa in fretta e furia per annunciare le novità sulle nuove tasse, che interesseranno una buona parte dei cittadini emiliano-romagnoli, pur con una tutela per i redditi più bassi. Prima di tutto l’Irpef, che scatterà da subito e riguarderà chi guadagna più di 28mila euro lordi l’anno. Si va da 20 euro in più all’anno per le fasce più basse fino a circa 350 euro in più per i redditi sopra i 60mila euro. Nel 2026 scatterà invece l’aumento del bollo auto, con un +10% per tutti, assieme all’aumento dell’Irap per le imprese, che sarà dello 0,3%. I ticket sanitari, invece, verranno ricalibrati e introdotti nel giro di un mese. Dove verranno reinvestiti i soldi? Innanzitutto nella sanità. “Dobbiamo coprire i 200 milioni di buco che non sono stati coperti con i fondi nazionali”, ha spiegato De Pascale. Il resto andrà nel finanziamento del fondo per la non autosufficienza, nel raddoppio della quota destinata alla manutenzione dei fiumi e nel potenziamento del trasporto pubblico locale. “Sono scelte difficili ma necessarie per difendere i valori su cui si basa questa regione”, si è difeso il presidente della Regione. Un colpo di mano che però non è andato giù all’opposizione, che già parla di “manovra lacrime e sangue” e invita il governatore al confronto in assemblea legislativa. “Chiediamo che De Pascale venga a riferire in aula in merito agli aumenti e ai sacrifici richiesti ai cittadini – protestano Vignali e Castaldini dai banchi di Forza Italia –. Così si è lontani dagli interessi delle imprese e delle famiglie emiliano-romagnole”.