ROMAGNA: "Fondi alluvione tolti alle scuole", scontro col Governo | VIDEO
Botta e risposta tra Governo e istituzioni locali per lo stanziamento dei fondi per l’alluvione di maggio in Emilia-Romagna. Al centro della polemica la sparizione di alcuni fondi destinati alle scuole, ma non solo.
“Le bugie del governo hanno le gambe corte” così il sindaco di Ravenna Michele De Pascale che sulla sua pagina Facebook denuncia quella che, a suo dire, è una “incoerenza fra le promesse fatte dal governo e i provvedimenti effettivamente presi”. Si parla ancora una volta dei fondi destinati all’alluvione di maggio. Domenica il generale Figliuolo, intervistato dal Resto del Carlino, ha parlato di 2,7 miliardi. Una misura molto inferiore rispetto a quella annunciata dalla premier Meloni, che ad agosto aveva comunicato di aver stanziato 4,6 miliardi per la ricostruzione.
“Come purtroppo temevamo, le risorse stanziate dal Governo per l'alluvione, invece di aumentare, stanno progressivamente venendo spostate su altri capitoli” spiega De Pascale, che cita l’esempio del fondi destinati alle scuole. Inizialmente erano 20 milioni, che poi sono diventati 10. La metà è stata dirottata nel cosiddetto decreto Caivano, che prevede misure di contrasto al disagio giovanile. “Una cifra non certo risolutiva” – precisa il sindaco di Ravenna, preoccupato del fatto che la vicenda possa ripetersi con altre voci di spesa, come ad esempio il famoso miliardo inizialmente destinato a cassa integrazione ed export. Con lui anche Bonaccini: “Invece di aumentare, le risorse diminuiscono” commenta il presidente di Regione.
Una versione dei fatti fortemente negata dal Governo: “Tutte le richieste per i rimborsi dei danni alle scuole sono stati accolti” scrive il ministero dell’istruzione in una nota. 10 milioni, chiesti dagli istituti, sono stati spesi mentre i restanti fondi, esattamente 9.825.264 euro avrebbe costituito, si legge nella nota : “una economia non altrimenti utilizzabile”
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