16 SETTEMBRE 2023

10:38

NOTIZIA DI POLITICA

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16 SETTEMBRE 2023 - 10:38


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EMILIA-ROMAGNA: Bonaccini, "Governo sta fallendo, cambiare Bossi-Fini"

"Quando tu per anni gridi 'porti chiusi, prima gli italiani, è finita la pacchia, guerra alle Ong', poi arrivi al governo e succede che gli sbarchi raddoppiano -  e pochi mesi fa triplicavano - vuol dire che quanto meno ciò che hai promesso sta fallendo". Lo ha detto il presidente del Pd e della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto oggi ad "Agorà weekend", parlando dell'emergenza migranti.

Riguardo alle prese di posizione della segretaria del suo partito Elly Schlein, secondo la quale Salvini e Meloni "fanno a gara a chi è più cattivo", Bonaccini ha risposto: "Io non voglio mettermi a polemizzare sulle parole, guardo ai fatti. A me le parole, le interviste, i teatrini che la politica fa interessano poco. Stanno stancando gli italiani che rimangano a casa dalle urne drammaticamente. Guardo - ha aggiunto - ai fatti. Ci sono alcune cose incontrovertibili: se tu hai scommesso che non partiranno, vuol dire che non hai preparato un piano per l'accoglienza. Lo dicono - ha proseguito - miei colleghi  delle Regioni del Nord di centro destra e sindaci della Lega che non servono i grandi hub, che hanno sempre fallito, ma serve  l'accoglienza diffusa. Senza puntare il dito contro nessuno, o la politica cambia la Bossi-Fini - ha concluso - che non dà una mano minimamente, oppure noi questi guai li avremo sempre".




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CREVALCORE: Alla Marelli arriva Calenda ma la Fiom Cgil non lo incontra | VIDEO

Oggi il leader di Azione Carlo Calenda è arrivato davanti allo stabilimento della Magneti Marelli di Crevalcore per il quale è stata confermata la chiusura da parte della proprietà. Ma l’incontro con i lavoratori, dopo le polemiche tra Calenda e Landini dei giorni scorsi, non c’è stato: i delegati di Fiom Cgil si sono rifiutati sospendendo il presidio.  Appena Carlo Calenda, leader di Azione, è arrivato a Crevalcore, nel Bolognese, davanti allo stabilimento della Magneti Marelli, i lavoratori hanno interrotto il presidio evitando ogni tipo di incontro. E’ stata boicottata così dalla Fiom Cgil la visita di oggi dell’ex ministro dopo che la proprietà dell’azienda ha confermato la chiusura dello stabilimento. Una polemica, tra il sindacato e Calenda, che è nata sui social qualche giorno fa quando l’esponente politico ha criticato il segretario Cgil, nonché ex leader delle tute blu della Fiom, Maurizio Landini sul suo atteggiamento durante la cessione dell’azienda da parte della Fiat. Su queste questioni “non c’è una mobilitazione – ha detto Calenda - che invece c’è stata quando c’era Marchionne, perché la Fiat e in particolare gli Elkann sono i proprietari di Repubblica, il principale giornale della sinistra italiana. Nessuno si mobilita e questo è l’inizio di una crisi molto più profonda. Io non ho vantaggi politici a scontrarmi con gli Elkann o Repubblica né a dire scomode verità su Landini e il sindacato: ma se questa verità non viene detta, questo problema non si risolverà e la deindustrializzazione dell’Italia andrà avanti”, ha concluso. “Qui si sta consumando una crisi che nasce nel 2018. Una crisi che nasce quando viene venduta Magneti Marelli. Io sono qui per dire una cosa che secondo me è importante che gli operai sappiano: questa crisi non si combatte qui, ma si combatte facendo una grande mobilitazione sull’automotive in tutta Italia”. Così Carlo Calenda, leader di Azione, conversando coi cronisti a Crevalcore, nel Bolognese, davanti allo stabilimento la cui proprietà ha annunciato la chiusura. “La Fiat se ne sta andando – afferma Calenda che si è visto negato un incontro coi delegati Fiom -, se n’é andata. Lo ha fatto dopo che lo Stato italiano gli ha dato una garanzia per pagarsi un dividendo. A quel pagamento l’unico che si è opposto è stato il sottoscritto, nessuno ha detto niente”.