RAVENNA: Alla Festa dell'Unità il dibattito Conte-Bonaccini | VIDEO
"Abbiamo visto a cosa portano i cartelli elettorali, il tema è lavorare per costruire un progetto di governo del Paese per creare un percorso" ma non "fare adesso un'alleanza posticcia, ma arrivarci attraverso un confronto chiaro e rispettoso". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, alla festa dell'Unità di Ravenna, durante un confronto con il presidente del Pd, Stefano Bonaccini.
"Ci sono dei punti col Pd su cui non c'è piena consonanza, sul tema della guerra abbiamo posizioni differenti, non voglio fare polemiche, ma noi pensiamo che non sia negoziabile", ha aggiunto il presidente del M5s. "Un Paese non può andare in guerra anche se indirettamente senza passare dal Parlamento. Era facile prevedere che non sarebbe stato possibile ottenere una vittoria militare sulla Russia. Sul salario minimo col Pd ci siamo invece ritrovati. Sulla sanità è necessario lavorare insieme".
"Nel centrosinistra, e vale anche nel Pd, dobbiamo rinunciare alla disputa per cui troppo spesso vogliamo stabilire su cosa siamo divisi sulle virgole, mentre sul dettato siamo d'accordo. La nostra gente non ne può più di litigi e discussioni nella classe dirigente". Lo ha detto il presidente del Pd e dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha aggiunto: "Certo mi aspetto che domani Elly Schlein faccia un discorso che rassicurerà sul fatto che abbiamo bisogno di un partito non che diventi più piccolo, ma abbiamo bisogno di un partito che diventi più largo e che sappia essere il perno di un nuovo centrosinistra".
"Abbiamo bisogno di un partito di sinistra, riformista, da tutta la vita sono di sinistra, ho in casa il quadro di Berlinguer. A me interessa poco se se ne va questo o quel dirigente, mi dispiace. Io a casa mia ci sto bene, in questo Pd ci sto bene, sbaglia chi se ne va, abbiamo bisogno di allargare. Se il Pd resta al 20% non basta per vincere le elezioni", ha aggiunto Bonaccini. "Troppe volte le divisioni nel centrosinistra ci hanno fatto perdere le elezioni". Quando è stata posta la domanda se il partito sta andando troppo a sinistra, dal pubblico c'è chi ha gridato: "Era ora!".
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