2 DICEMBRE 2023

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2 DICEMBRE 2023 - 13:23


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BOLOGNA: Verdi in piazza per il clima dopo le accuse di 'partito patriarcale' | VIDEO

I Verdi tornano in piazza a Bologna per la “Chiamata pubblica Non fossilizziamoci”, mentre a Dubai inizia la conferenza sul clima. A tenere banco fra militanti e attivisti, però, sono le dimissioni della co-portavoce nazionale Eleonora Evi, che ha lasciato la carica parlando di partito personale e patriarcale

Dopo la porta sbattuta da Eleonora Evi, che lascia la carica di co-portavoce nazionale dei Verdi, parlando di “partito personale patriarcale”, l'omologa regionale in Emilia-Romagna, Silvia Zamboni, commenta così l'addio, pur riconoscendo un disagio manifestato da tempo dalla deputata ma respingendo ogni accusa riguardo la poca democrazia interna. L'occasione è stata la chiamata pubblica per il clima in piazza Nettuno a Bologna, “Non fossilizziamoci”, con esperti e microfono aperto, in concomitanza con l'apertura dei lavori alla conferenza di Dubai. Sulla delega alle politiche ambientali affidata alla vicesindaca Emily Clancy, Zamboni, ricordando il caso dei 31 alberi che saranno abbattuti per i lavori alle scuole Besta, conclude.




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.